domenica 14 aprile 2013

Qui Intorno Non Mi Voglio Spegnere



Seduto nella vecchia cucina economica che ormai cadeva a pezzi, bevve un sorso di whisky. Quella casa pareva abbandonata per com’era ridotta. Le finestre con le sue tende scure erano arrugginite e le porte stridevano sui perni. Sul tetto le tegole rotte facevano penetrare l’acqua piovana ed era tutto eroso e consumato dal tempo che passa, come la sua anima, pensò alzandosi dalla sedia. Non aveva più voglia di sorridere, ma aveva anche il terrore di smettere per sempre di farlo. Era pallido e si sentiva piuttosto stanco. Per un attimo strinse gli occhi per vedere meglio nell’oscurità. Non si sentiva alcun rumore in quella casa ed era già come darsi una risposta. Si versò un altro po’ di whisky dalla bottiglia mezza vuota e lo tirò giù di un fiato. Era sempre stato un tipo attento a non urtare i sentimenti di nessuno, ma era anche giunta l’ora di smetterla di preoccuparsi degli altri. Perché,adesso, aveva di che preoccuparsi di sè. Quando la mattina uscì di casa, prese a camminare con il tepore del sole alle spalle. Camminava e camminava, e gli pareva di essere fermo sempre nello stesso punto. Giunto alla ferrovia, scrutò i viaggiatori in attesa di partire. Grassi, magri, belli, brutti, stronzi, gente comune che gli passava accanto e si scansava da lui. Immaginò che era diventato trasparente e chiunque potesse vedere fin dentro le sue viscere l’inferno che si portava appresso.

 Esco dalla porta sul davanti come un fantasma nella nebbia, dove nessuno fa caso al contrasto del bianco sul bianco. E fra la luna e te. Gli angeli hanno una visuale migliore su quella che è la vacillante differenza fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Cammino nell’aria in mezzo alla pioggia, dentro me stesso e poi ancora indietro. Dove? Non lo so. Maria dice che sta morendo, la sento piangere dietro la porta. Perché? Non lo so.. qui intorno noi stiamo sempre dritti in piedi  (Round Here -  Counting Crows). 



Negli ultimi tempi lo aveva anche sfiorato il pensiero di farla finita magari buttandosi giù da un viadotto o tagliandosi le vene. Ma per chi era stato un guerriero nella vita, l’unica via per realizzare quel gesto inconsulto, era che qualcuno gli sparasse un colpo secco al cuore. Continuò a camminare verso nord, poi verso sud, poi di nuovo verso nord, senza che riuscisse a trovare un varco, una via d’uscita. Il suo cervello montava tutto, pezzo per pezzo, punto per punto, poi tornava a smantellare ogni cosa come se non accettasse nessuna spiegazione che si dava e girava, girava incredulo e smarrito, intorno alle cose. Aveva sempre fatto tutto con parsimonia ed aveva sempre avuto paura nella vita. Una paura collegata a qualcosa come al rischio di non potere pagare la casa o le bollette e si rendeva conto che era stato un infelice. Ma adesso doveva dare alle sue paure un valido motivo, trovando ad ogni costo una buona ragione per andare avanti. Non mi voglio spegnere oh non mi voglio spegnere. Dimmi cosa posso fare,.cosa posso dire perché, tesoro, non mi voglio spegnere (Fade Away - Bruce Springsteen). Lei gli sorrise dolcemente e lo cinse con un braccio stringendosi a lui. Poi si baciarono appassionatamente lì in mezzo alla strada. Dobbiamo dirci sempre la verità, continuò, e non lasciare mai che io resti indietro anche soltanto ad un passo da te. Ascoltò involontariamente il dialogo di quei due amanti seduto su quel sedile a guardare il mare e ripensò a quel legame che sembrava solido e inscalfibile con Maria, a quell’amore che fermava la pioggia e il dolore, ora che quell’amore era una strada nera e vuota.


 Non vedo niente, qui intorno. Tu mi afferri quando cado, mi afferri quando cado. Mi afferrerai? Perché sto cadendo qui intorno. Sono sotto il tiro della pistola, qui intorno. Sono innocente, sono sotto il tiro della pistola, qui intorno. Non vedo niente,niente, qui intorno (Round Here - Counting Crows).



Rientrò in casa, apparecchiò la tavola, si preparò del riso con un po’ di burro e mangiò senza pensare a niente. Dopo, accese la moka e rimase in attesa che uscisse  il caffè. Ne versò una tazza abbondante e andò a sdraiarsi sul divano indugiando prima di berlo perchè si freddasse un pò. Da quando aveva perso il lavoro, Maria non faceva altro che lamentarsi di tutto, di quella casa, della sua vita, di come non poteva più comprarsi un paio di scarpe e del suo immobilismo. “Voglio lavorare!”, gli gridava come se fosse lui ad impedirglielo. “Voglio lavorare!”, urlava, e velenosamente gli ripeteva: “visto che tu non porti più i soldi necessari”. Si sentiva sempre nel giusto, lei, anche con l’unico figlio che avevano avuto, si era presa la briga di decidere da sola qualunque cosa lo riguardasse. Tanto fu predominante nelle sue scelte, da escluderlo e, alla fine, anche come padre era stato un vero fallimento. Lui l’aveva lasciata fare per non ferirla, per non toccare i suoi sentimenti di madre protettiva. Ma adesso si rendeva conto che aveva sbagliato tutto. Adesso che era troppo tardi capiva che in tutti quegli anni i loro mondi forse non si erano mai incontrati davvero ed erano rimasti distanti mille miglia l’uno dall’altro. Hai preso una parte di me che mi manca realmente continuo a chiedermi per quanto ancora può andare avanti così hai mentito a te stessa; d'accordo cara, ho mentito a me stesso anch'io cerco di avvicinarmi ma sono ancora a un milione di miglia da te (Million Miles - Bob Dylan). Scostò la tenda e si mise a guardare fuori dalla finestra le persone che passavano. Si nascondevano dentro quell’aria di niente. Tutti quelli che passavano sembravano pronti a chiacchierare, a condividere la tua vita, ad ascoltarti. Invece no, le cose non andavano mai in questo modo, tutti erano pronti a farti la guerra con tutto quello che trovavano, che raccoglievano lungo la strada. miserie, odi, rancori. C’era un grande casino nella sua testa, talmente grande che sembrava gli volesse scoppiare da un momento all’altro. Senza un vero motivo, con le nocche delle dita picchiettò sul vetro. 

Ti decidi e scegli l’occasione da sfruttare,guidi fin dove la strada termina e inizia il deserto. Fuori, in strada, guidi fino a che fa giorno. Impari a dormire di notte con il prezzo che paghi (The Price You Pa y- Bruce Springsteen).



Era finita per lui l’era delle incazzature, dei calci, dei ceffoni sul viso. Era finita quell’epoca, voleva starsene tranquillo da qualche parte anche se non sapeva dove. Intanto che la pioggia si era messa a schizzare sui vetri, avviò lo stereo. Era da tanto tempo che non lo faceva più. Azionò il tasto del play e fece partire il disco. La musica s’infilò nella stanza, rimbalzò sulle pareti, montò sul soffitto e scese nel suo cuore. Ancora una volta. E come se dovessi dire “appena sarà amore…” ma non è tutto così facile, e forse dovrei metterla in un retino per farfalle, appenderla in un album di fotografie (Anna Begins - Counting Crows ). Si passò una mano sulla fronte e riempì nuovamente il bicchiere. Si era fatto scuro tutto in una volta nella stanza, la musica andava graffiando i suoi pensieri. Bisognava lottare, gli aveva detto qualcuno, bisognava reagire, tutte frasi già fatte, buone per la settimana enigmistica, ripetute milioni di volte, frasi di cui nessuno sa che farsene. La verità era che lui non aveva più voglia di lottare e di stare a sentire chiunque fosse. Volevo così tanto qualcun’altro oltre me che mi fissasse ma tu eri andata, andata, andata. io volevo vederti camminare a ritroso ed avere la sensazione che tornassi a casa. e volevo vederti andare via da me senza la sensazione che mi stessi lasciando solo (Time And Time Again - Counting Crows). Adesso l’organo era impetuoso, travolgente, ed altre immagini si materializzarono davanti ai suoi occhi. Non si può restare troppo tempo in un posto. Non si può, perché alla fine le cose, le persone, marciscono e iniziano a puzzare insieme a te.


 Si svegliò l’indomani nel tardo pomeriggio. Nella notte i suoi fantasmi erano andati a trovarlo con passi da lupo. Quando i ricordi ti inseguono ed hanno più gambe e fiato di te, è questo il prezzo da pagare per tutto il dolore che raccogliamo e ci portiamo dentro. Così, il resto della nostra vita diventa solo un incubo. Adesso però, che non c’era più nessuno, non aveva alcuna fretta. Ma poi a che serve avere fretta? Forse quando si è giovani, è spiegata con quella voglia di andare avanti. Quella voglia di arrivare al traguardo a tutti i costi, anche a testa bassa, spingendo, urlando, bestemmiando.  Ma ora che le cose sono diventate vuote e non ricordi quasi neppure il tuo nome, ora che devi fare l’acrobata sul trapezio e che cerchi l’ispirazione per vivere, per quale ragione devi accelerare? Forse perché in fondo alla strada c’è sempre un campanello da suonare o una luce d’accendere? forse è per questo? Ho ciondolato in questa città, in un angolo. Ho vagabondato per questa città troppo a lungo. Ho ciondolato in questa città, in un angolo. Ho vagabondato per questa vecchia città troppo a lungo. (Hanginaround - Counting Crows). Camminava con passi svelti, il buio si prendeva quel che restava del giorno con un abbraccio frontale, quasi fosse un danzatore di tango. Camminava,  camminava, e davanti a lui c’era solo l’ombra di se stesso. Quando finalmente fu sotto la luce della piccola lampadina del vagone, i suoi occhi marroni e sagaci apparvero spaventosamente spenti. Ce l’aveva fatta a saltare sul treno delle diciannove e quaranta. Sul quel treno diretto chissà dove. Ce l’aveva fatta per un pelo a saltarci su. Anche senza un saluto.  

Scendono e poi risalgono, le piume che cadono nella notte. Hai visto l’alba dell’Ohio? E’ durata quattro giorni e quattro notti. Tutto quel che voglio è qualcosa di bello. E’ sempre più difficile ogni volta. Lei dorme lontano da qui. Fai un respiro prenditi il tuo tempo apri le ali e sorgi (Four Days - Counting Crows).



Bartolo Federico    





5 commenti:

  1. Complimenti , come sempre. Leggo i tuoi post oramai quasi con regolarità . E ci trovo sempre qualcosina di mio all'interno. Oggi , "Round Here" che insieme a Thunder road , credo siano le canzoni a cui ho voluto più bene. Dovresti scrivere un libro. Sarei senz'altro il tuo primo lettore.

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  2. grazie francesco forse non sono all'altezza di scrivere un libro. ma è da quando ero un ragazzo che avrei voluto farlo.

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    1. Anche a me piace scrivere di musica e non solo. Ho apprezzato moltissimo anche il tuo primo post , quello per intenderci sul concerto del Boss a Zurigo del 1981. Io c'ero ed è stato il primo concerto fuori dall'Italia visto. E pur essendoci , non avrei mai saputo scriverne bene come te che stavi sul molo a pensarlo. Anch'io ero un lettore del Mucchio e ricordo benissimo quell'articolo di Zambellini. Che condividevo in pieno. Al tuo posto ci proverei.Finirai sicuramente col rimpiangerlo.....Intanto una copia venduta è assicurata. Alla prossima.

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  3. un abbraccio francesco ci proverò. e grazie ancora per il tuo supporto.

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  4. maria ha sempre amato quell uomo melanconico e sognatore ed è dura dopo tanti anni capire che maria nn ha saputo stare dall altro lato della strada. credeva solo in un sogno.

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