venerdì 23 maggio 2014

I Fiori Della Spazzatura



È la noia che cambia il mondo. È dalla noia che è nato il punk. I Sex Pistols erano diversi dagli altri gruppi. Ti facevano sentire giovane. Adesso la musica non ha più un ruolo importante nella vita dei ragazzi. Ma una volta tutto quello che volevi era una Rock’n’roll Band. Respirare, inspirare, non c’era nient’altro di più stupefacente  della musica. O forse si.  Damned , Stranglers , Clash, il Marquee, il 100 Club. Al Nashville suonavano i PISTOLS. STAVA accadendo QUALCOSA. IL SEX ERA IL NEGOZIO di VIVIENNE WESTWOOD E MALCOM McLAREN. A Quindici anni non sapevi che fare, eri senza prospettive, senza speranza, se non avevi il fisico per giocare al pallone, il rock’n’roll ti prendeva con sè. Accoglie tutti il rock’n’roll. Non è razzista il rock’n’roll. Anzi più sei strano, pazzo, asociale, più ti vuole bene. Che strano sembraPapa Francesco il rock’n’roll. Nel 1975 a New York si parlava di una nuova scena la Blank Generation. A Londra invece i Dr Feelgood suonavano brani degli anni 60. The who, Kinks, Small Faces. Anche gli  Swankers suonavano quella roba li’. Primo passo di Malcolm Mc Laren gli Swankers diventano sex pistols. Con la mano libera s’immerse nei nascondigli, nelle tenebre, abile come una puttana, pronto, scaltro. esattamente quello che ci voleva per far fuori la noia. Birra ad alta gradazione, sputi, frenesia, ragazzi selvaggi. Cos’è che vuoi? Dammi la grana. Johnny aveva i capelli verdi e Malcolm gli chiese se voleva cantare. Lui accettò. quando provarono Johnny se ne stava inerme,con gli occhi congelati guardando fisso davanti a sé. Steve Jones lo chiamò marcio  per via dei suoi denti che non lavava mai. Ma lui non voleva fare il cantante, ma essere solo un tipo abominevole. quando cantò scapparono tutti dalla sala prove terrorizzati. se ne andò offeso e disse che non si sarebbe fatto nulla. Malcolm lo convinse nuovamente e continuarono a provare in uno studio inutilizzato della BBC, con quella strumentazione rubata.  ma Johnny non sapeva cantare, e tutti volevano andare via da quel gruppo. Ma per McLaren, Johnny era l’uomo giusto per fare soldi. Ci sono sempre i denari di mezzo. che cazzo volete. Fu solo questione di tempo, poi quel malato di mente, prese confidenza con il microfono. Con quello sguardo allucinato cantava con l'accento dei ragazzi nati nei sobborghi londinesi, e fu facile voler essere come lui . Rozzo, ignorante, anarchico. Johnny, se non avesse cantato nei Sex Pistols, sarebbe finito a marcire in carcere per sempre. un rumore assordante che suscitava una reazione violenta, per questo motivo i concerti dei Pistols furono cancellati dai piccoli locali. Distruzione e bestemmie, una musica terribile. Però, si trasmetteva anche nei telegiornali, quel veleno. Me lo ricordo bene. Occhi ardenti, carcasse umane, ma quando arrivi da qualche parte, ti vengono delle ambizioni. Allora è meglio sparire, e ricominciare di nuovo. Il mondo è pieno di uccelli neri.

Bartolo Federico

16 commenti:

  1. Sono da sempre un grande fan dei Sex Pistols, soprattutto di Lydon/Rotten. Curioso, proprio ieri sera ho finito di rileggere la sua autobiografia, e oggi lo ritrovo sul tuo blog!

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  2. Senza quella "puttana" di McLaren i Pistols non avrebbero fatto quello che hanno fatto e il punk avrebbe perso una pagina importante del suo libro, ma l'epidemia si sarebbe diffusa ugualmente.

    Grande post, Bart...eh si è proprio vero "è la noia che cambia il mondo"

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  3. ciao ragazzi, grazie per il vostro apprezzamento,per me è importante. un abbraccio

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  4. Poi ci son stati i Nirvana a dare una svegliata .... e poi ...il buio totale :(

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  5. spettacolo questo post!

    vorrei averlo fatto io :)

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  6. Grazie Marco.
    Vero dopo i Nirvana il buio.

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  7. Dopo i Nirvana il buio anche perchè molta stampa, radio, diffusione, critica ha deciso che il grunge è stato l'ultimo movimento rock degno di cui parlare...
    Ci sono stati tanti altri movimenti che il rock non ha "saputo" del tutto abbracciare, vedi i No Global proprio da Seattle (ma 10 anni dopo...); personalmente credo che il I album di Manu Chau sia un capolavoro tanto musicale, quanto sociale, e sia un vero manifesto al pari di Volunteers o Modern Dance. Non è rock, semplicemente; perchè nel frattempo nel mondo sono emerse nuove culture (caraibica, ladinos, afroamericana...) musicalmente concorrenziali alla borghesia bianca che da sempre è stata il mercato di conquista del rock.
    Però se smettiamo di cercare, di sperare, di avere fiducia... allora la musica si è veramente fermata ai Nirvana.
    Ciao!!!

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  8. Il buio è riferito ad un certo modo di fare rock. Quel rock che ti cambiava dentro, io non lo sento piu'. ma forse sono solo invecchiato, per percepirlo ancora questo sentimento. Poi è chiaro,è sono d'accordo con te, ognuno di noi puo' trovare dove vuole i suoi sentieri alternativi,le sue ali di libertà, le sue barriere di resistenza. basta cercarle, avere fiducia ma certe cose per me non tornano piu'. quello stupore è andato via. Quando questo mi coglierà nuovamente, sarò felice di abbracciarlo, e di passarci un pò di tempo insieme .



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  9. Non siamo invecchiati ..non c'è niente ....poca roba diciamo và per rincuorarci, tutto è massificato e commercializzato ed anche internet sta subendo la stessa fine...Al di là di questo musica da ascoltare "vecchia" ce ne è tantissima

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  10. Bart, io non so più che parole trovare per farti i complimenti...

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    1. Male Mass se non trovi le parole... non sapevi che sarai l'autore dell'introduzione a "Scarabocchi Ubriachi")))

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  11. Ehm... io l'autore dell'introduzione a "Scarabocchi Ubriachi"???
    Ne sono lusingato, fratelli, ma in tutta sincerità non credo di esserne all'altezza...

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  12. Avevo dodici anni quando un mio amico mi fece ascoltare Anarchy in the U.K. Fu scioccante: quella voce impossibile, disarticolata, malata, quel grido di rabbia cieca, mi sembrarono terribilmente inquietanti. Poi, col tempo, è diventata una delle mie canzoni preferite. L’inno di una generazione che era aldilà della sconfitta. Un saluto.

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  13. grazie per avercelo raccontato. un saluto anche a te Ettore

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