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giovedì 23 giugno 2016

Canzone Per Un Amico



Si resta avvinghiati a quelle cose che ci hanno scaldato il cuore. Si resta muti davanti a quelle frasi, canzoni, poesie, che ci hanno ferito profondamente lasciandoci attoniti con la testa sul cuscino. Sembra strano ma quando eravamo deboli, eravamo forti. Poi abbiamo trovato la nostra ragione d'essere, e allora giù a bere un altro bicchiere, per celebrare il nostro decadimento. Abbiamo cercato di tenere tutto il piacere del mondo stretto nella morsa delle nostre dita. Abbiamo cercato di approfittarne in quei giorni quando il presente, il futuro, il passato, non erano niente. Solo parole vuote, solo pietre che rotolavano. Tutte insieme. Siamo andati contro quelle parole, le abbiamo sfilacciate, ammucchiate, e nella notte dato fuoco. Mentre c'incendiavamo di musica. Finalmente lo abbiamo confessato all'alba di un giorno qualunque a questo stupido mondo, che era proprio quello che andavamo cercando. Quel qualcosa che ci meravigliasse un po'. Quel qualcosa che c'era stata rivelata, per sempre. E' di artisti che ha bisogno il mondo, perché in loro sopravvivono le nostre paure, la nostra beatitudine. Ma poi come sempre gettiamo tutto noi uomini, con il nostro sonnecchiare sprecone. Schiviamo tutto noi uomini, con la nostra arroganza. Sparpagliati come stelle nel cielo corriamo nella notte sfarfallando, scimmiottando i nostri eroi. Fin quando quel sorriso si dilegua nel sogno, come una canzone, un sussurro, una carezza, un blues. Solo allora il cielo diventa troppo piccolo. Ma siamo uomini soli noi, teneri e fedeli. Un po' come i cani.

 Bartolo Federico

sabato 7 marzo 2015

Alzatevi Ribellatevi Non Arrendetevi

Quella notte non riuscivo a prendere sonno e rimasi sdraiato al buio. Mi sentivo solo, e nello stesso tempo bruciavo dalla voglia di liberarmi di tutte quelle cose che mi soffocavano l’esistenza. La pioggia che batteva sul tetto della casa, sembrava suonasse un tempo in levare. La stanza era un gran casino, i miei vestiti erano sparsi un po’ ovunque, e l’aria era viziata dal tanfo di whiskey e fumo. Mi alzai e andai al bagno, quando tornai, mi sedetti sulla sedia vicino la finestra. La fuori c’erano un sacco di uomini che avevano gli occhi pieni di follia. Spostai la tenda, e vidi un senzatetto che con le sue poche cose attraversava la strada. Troppa gente vive nei bidoni della spazzatura, in baracche con i tetti in lamiera, o in eternit. Hanno creato le tendopoli, per tutti quei giovani fuggiaschi che arrivano dall’Africa. In questa terra che è un ammasso di rifiuti, c’è ancora bisogno di una musica ribelle, che scuoti le coscienze, che diffonda i veri problemi della gente, delle disuguaglianze, della povertà. Musica minacciosa, che entri in conflitto, sfidando e resistendo al potere. Migliaia di giovani schiavi sono in fila. Ogni volta che sento lo schiocco della frusta, mi si gela il sangue. Ricordo la nave degli schiavi, e come hanno martoriato la mia anima nera.(Catch A Fire) Un tempo nella mia stanza, all'improvviso, sono arrivati un sacco di guerriglieri. Gente che proveniva dai sobborghi incendiati di Londra, come quelli di Kingston. Scorreva nelle strade del mondo quel rock di Trenchtown, misto a del rozzo reggae. E non mi sono più sentito solo in compagnia di tutti quei Rude Boys. Una musica esplosiva e vitale mi aveva raggiunto. Era il loro dono per rompere finalmente i confini. Dopo la musica era nuovamente per strada. Bastava accendere una radio gracchiante e girare la manopola.  Sangue e fuoco lascia che arda.

Bartolo Federico