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domenica 21 agosto 2016

Tago Mago


Tieni Duro

Hanno lasciato un segno fuori città
“Se vivrai con onore, non sarai
dimenticato”
Così, lei lasciò Monte Rio, figlio
Proprio come una pallottola lascia un fucile
Con gli occhi di carbone e i fianchi della Monroe
Andò e fece quel viaggio in California
Bene, la luna era d’oro, i suoi
Capelli come il vento
Disse: non guardare indietro,
Vai avanti e basta, Jim
Oh devi
Tenere duro, tenere duro
Devi tenere duro
Prendi la mia mano, sono proprio qui fermo
Devi tenere duro
Bene, lui le diede un orologio da quattro soldi
E un anello ricavato da un cucchiaio
Ognuno sta cercando qualcuno a cui dare la colpa
Ma tu condividi il mio letto, tu condividi il mio nome
Bene, va avanti e chiama i poliziotti
Non incontri le ragazze carine nei bar
Lei disse tesoro, ti amo ancora
E a volte non c’è nient’altro da dire
Oh devi
Tenere duro, tenere duro
Devi tenere duro
Prendi la mia mano, sono proprio qui fermo
Tieni duro e basta.
Bene, Dio benedica il tuo piccolo cuore ferito, St. Louis ha
Il meglio di me
Mi manca la tua voce da porcellana rotta
Come vorrei che fossi ancora qui con me
Bene, tu l’hai costruito, tu ora lo distruggi
Bruci il tuo palazzo a terra
Quando non c’è rimasto niente per tenerti qui, quando
Stai cadendo dietro a questo
Grande triste mondo
Oh devi
Tenere duro, tenere duro
Devi tenere duro
Prendi la mia mano, sono proprio qui fermo
Tieni duro e basta.
Giù dal motel Riverside
È 10 gradi sottozero e cade
Da un negozio a 99 cent, chiude gli occhi
E inizia a fluttuare
Ma è così difficile ballare in quel modo
Quando è caldo e non c’è musica
Bene, la tua città natale è così lontana
Ma, dentro la tua testa c’è un disco
Sta suonando una canzone chiamata
Tieni duro, tieni duro
Devi davvero tenere duro
Prendi la mia mano, sono proprio qui fermo
E tieni duro e basta.


venerdì 1 gennaio 2016

La Stessa Ragazza

Le ho scostato i capelli che le coprivano il volto. Aveva l'aria di chi si porta appresso delle brutte sconfitte, ma tuttavia non vuole cadere. Respirava a fatica, mentre piangeva silenziosa. Mi sono  alzato e sono andato a prendere un bicchiere di grappa, le sigarette, un accendino. Sapevo che sarebbe tornata, anzi volevo che succedesse. Ho acceso lo stereo, e ho messo la sua canzone preferita. Ci siamo guardati a lungo, fin quando un lungo fremito ci ha attraversato il corpo. E certi piccoli dolori se ne sono andati. 

You're still the same girl you always were
You're still the same girl you always were

A few more nights on the street, that's all
A few more holes in your arm
A few more years with me, that's all

You're still the same girl

With the same sweet smile that you always had
And the same blue eyes like the sun
And the same clear voice that I always

You're still the same girl

That I love



lunedì 9 novembre 2015

Canzoni Semplici (per una semplice sensazione)

Mi alzai e spensi la luce. Era venuto il tempo di ricominciare da qualche altra parte. Molte cose di me erano sparite, portate via da quel vento spigoloso che mi soffiava dietro. Cose che conservavo pigiate dentro la mia ingenuità di vagabondo dell’anima, di romantico coglione. Amori, separazioni, addii. Rancori e bestemmie. Guardai il mio vecchio cappello ammaccato e logoro, con cui avevo brindato e ballato a quell’ultimo “Fandango. E quel passato s’iniettò nuovamente nel petto e mintenerii, come quelle ballate country cantate da Lyle Lovett in Pontiac. Mi aveva afferrato all’improvviso quello strano disagio, che mi accompagna ogni qualvolta ho bisogno di cambiamenti. E anche se solo nella mia mente, ho ripreso a scrutare la pazza strada. La mia amica del cuore. L’ho sempre saputo che le scelte che rendono un uomo libero, sono quelle che si pagano a caro prezzo. Ma ero arrivato alla fine di un percorso, e l’unica possibilità, era quella di ricominciare daccapo. Alcuni luoghi non erano più la stessa cosa. Adesso dovevo  accompagnare il mio mutamento. Il prima e l’oggi. La vita è complicata. Ma quello che cercavo era solo polvere e sole. Le mie visioni, i miei deserti, le mie miserie, li avrei tenuti con me. La nostalgia? No quella no. L’avrei presa e gettata da qualche parte. Sgommando l’avrei lasciata a logorarsi da sola. In un angolo sperduto del mondo. E allora anche se stavo fermo, imboccai  quella strada secondaria che finiva nel nulla. Senza mai voltarmi indietro.


Bartolo Federico




giovedì 20 novembre 2014

Nient’altro che strade diverse.



Sono rimasto in compagnia della musica bevendo e rinvangando, quelle cose che mi avevano reso la vita meno dura. Ci ho messo anche lei. I suoi seni, le sue cosce, la sua bocca, i suoi desideri, e le mie voglie. Nella mattinata ho scaraventato tutto dentro un secchio profondo e buio, e mi sono assopito. Tutto qua. Quando mi sono svegliato, nella piccola cucina ho fumato un paio di sigarette, e ho pensato che avrei fatto bene a dimenticarla, e anche in fretta. Dopo il telefono ha squillato, e sono trasalito. Ho alzato la cornetta, ma non ho detto nulla. Sapevo che c’era lei dall’altre parte del filo. Con un tono falsamente imbronciato, mi ha salutato e poi ha riso, ma era un riso scosso, nervoso, di chi sa che la sua preda sta per sfuggirgli di mano. Ho guardato la bottiglia di scotch, e dalla finestra ho sbirciato il cielo rosso. Ero il suo trofeo da esibire in pubblico. Da presentare alle amiche. Il suo cane da guardia. Ma anche per chi era stato sbattuto troppe volte nella tempesta, quella era una roba troppo faticosa. Allora ho chiuso la comunicazione, e quando ho ripensato al suo corpo, mi è mancato il respiro. 


Bartolo Federico

sabato 15 novembre 2014

Come Un Blues Sporco E Cencioso



Fuori pioveva a dirotto, mentre un vento fortissimo arcuava gli alberi. Ho lasciato ricadere la tenda e mi sono girato. Lei fumava nel bel mezzo della stanza. Ho accesso una sigaretta e mi sono versato un dito di whisky. Ce ne siamo stati per un bel pezzo in questo modo, ciascuno raggomitolato sul proprio lato della vita. Era ormai notte quando ho alzato le spalle e me ne sono andato. Ho guardato la strada, ho tossito, e la ferita ha ripreso a sanguinare. Andavamo avanti a forza di sfuriate, cose del tutto inutili quando due non si sopportano più. Un sacco di blues parlano di uomini che se ne vanno per sempre. Uomini soli che saltano su un vagone merci, e scompaiono nella notte. Gente ostinata che nonostante il mondo si metta di traverso, vuole continuare a sognare. Ho guardato la pioggia che scivolava sulla città e anche su di me. Non avevamo più niente da dirci, ma sono sempre quelli che non ti amano, che fai fatica a lasciare. La notte era ancora lunga e ci potevo camminare dentro, senza disturbare nessuno. Ho acceso una sigaretta. In fondo ero un tipo triste, e la nostra occasione l’avevamo buttata via. Ho tirato due boccate sovrappensiero. In un'altra vita avremmo potuto anche essere amici. Ma era inutile ricamarci sopra. Adesso avrei lasciato solo le cose che mi servivano per sopravvivere. Quelle utili, fondamentali. E un po’ per volta la penombra si sarebbe fatta chiara. Come un blues sporco e cencioso.


Bartolo Federico

domenica 23 marzo 2014

In Fondo Ai Miei Blues

Alla stazione della vita, ho comprato un biglietto di sola andata e nel posto dove vado non c’è nessuno che mi aspetta. Il vento ha preso ad abbaiare come fosse un cane rabbioso. La strada brilla, sotto le luce bianca del neon. Mi appoggio ad un lampione e con lo sguardo prendo a vagare intorno. Dalla sigaretta aspiro una boccata di fumo strizzando gli occhi. C’è stato un tempo in cui mi infilavo nella bruma, sotto la pioggia, e spingevo a fondo il pedale della vita. C’è stato un tempo  in cui nulla riusciva a farmi paura, neppure ricominciare da capo. Sapevo sempre cosa fare o cosa non fare e, se sbagliavo, andava bene lo stesso. Non come adesso che ho solo voglia di andarmene a nascondermi il più in fretta possibile. Non come adesso che nessuno capisce, che davvero mi dispiace per qualcosa. Ma a nessuno sembra importargliene. Non come adesso che non ho più nessuno che mi può aiutare.  Da quanto, da quanto tempo è partito il treno della sera? da quanto, da quanto bambina mia, da quanto? (How Long Blues-Leroy Carr) 
Mia madre me lo diceva di essere gentile con gli altri che loro lo sarebbero stati con me. Alla luce dei fatti forse si era sbagliata. Adesso non ho più voglia di sorridere, ma ho anche una paura fottuta di smettere di essere come sono stato. Bevo un altro sorso di vino e un altro ancora. Non so proprio che fare. Dio! So che voglio e che devo fare. Ma farlo realmente è davvero un'altra cosa. Do un occhiata alla bottiglia la porto alla bocca e ricomincio a bere. Tossisco, barcollo e cado nel vuoto, spalanco gli occhi e rabbrividisco. La bottiglia mi cade in terra, gli tiro un calcio e sferro un pugno nel vuoto.
 Visioni di Billie Holiday in bianco e nero
 Lady Day entra in un bar, cammina lentamente con lo sguardo rivolto a terra e si dirige verso lo sgabello che è lì, fermo come se la stesse aspettando. Quando ci si siede, lo fa con una grazia che lascia tutto il pubblico di stucco. A quel punto  Lester Young  si avvicina e si mette al suo fianco. Lady Day ha i capelli attorcigliati in un garbato chignon. Alza lievemente il capo e la band inizia a suonare. Alle prime note degli ottoni una piccolissima smorfia gli contrae il labbro sinistro. Adesso, sempre lentamente, gira gli occhi che sembrano immensi specchi neri e osserva un punto indefinito della sala. Poi cade in trance e inizia a cantare Fine and Mellow. La notte e i graffi che la pioggia lascia sui vetri si specchiano sul suo viso. Lì, in fondo ai suoi blues.
 Dopo che gli applausi erano finiti e la gente se n’era andata. Scendeva le scale del bar e usciva verso l’albergo che lei chiamava casa. Aveva muri verdastri e il bagno nel corridoio. E dissi no, no, no oh, Lady Day. (Lady Day-Lou Reed)(Il Fiume Nero tratto da Viaggiatori Nella Notte)

martedì 7 gennaio 2014

Lonnie Johnson-Devil's Got The Blues-

Un'ombra mi ha mostrato un sorriso.Ho scosso la testa.Un 'ombra mi è balzata all'improvviso sul cuore. Gli ho mostrato le mie mani vuote.

Good mornin’ blues, where have you been so long?
Good mornin’ blues, where have you been so long?
I just stopped by to leave you enough of worries to last you while I’m gone.

My brains is cloudy, my soul is upside down.
My brains is cloudy, my soul is upside down.
When I get that lowdown feelin’, I know the blues must be somewhere close aroun’.

The blues is like a devil, it comes on you like a spell.
The blues is like the devil, comes on you just like a spell.
Blues ‘ll leave your heart full of trouble and your po’ mind full of hell.

Some people say there’s no blues, but that story ‘s old and stale.
Some people say there’s no blues, but that story ‘s old and stale.
The blues will drive you to drink and murder, and spend the rest of your life in jail.

The blues and the devil is your closest friends.
Blues and the devil is your two closest friends.
The blues will leave you with murder in your mind, that’s when the devil out of hell steps in.


Sebadoh - Everybody's Been Burned-

Tutti noi abbiamo dei piccoli segreti,di cui ci vergognamo.Sono uscito da casa è ho girato senza meta,nella nebbia.Le strade erano quasi deserte,e tutto mi appariva vuoto, immobile.Potevo sentire i battiti del mio cuore, camminando in compagnia della mia tristezza.

Everybody's Been Burned     (David Crosby)


Everybody has been burned before
Everybody knows the pain
Anyone in this place can tell you to your face
why you shouldn't try to love someone
Everybody knows it never works
Everybody knows and me
I know that door that shuts just before
you get to the dream you see
I know it all too well how to turn, how to run
how to hide behind a bitter wall of blue
But you die inside if you chose to hide
So I guess instead I'll love you

The Byrds  "Younger Than Yesterday"
Columbia Records 1967

giovedì 2 gennaio 2014

Hank Williams - The Log Train' -

Mentre raccattavo i miei dischi mi tornarono in mente un mucchio di cose.Ma non mi fecero alcun bene.Una vita intera.Mi misi a tossire e a sputare. Sentii il freddo che saliva. E mi aggrappai a qualcosa,una canzone.

If you will listen a song I will sing
About my daddy who ran a log train
Way down in the southland in old Alabam
We lived in a place that they call Chatmantown.
And late in the evening when the sun was low
Way off in the distance you could hear the train blow
The boys would come runnin' and mamma would sing
Get the supper on the table here comes the log train.
Every morning at the break of day
He'd grab his lunch bucket and be on his way
In winter or summer, sunshine or rain
Every mornin' he'd run that old log train.
A sweatin' and swearin' all day long
Shoutin' "git-up there oxen, keep movin' along
Load 'er up boys 'cause it looks like rain
I've got get rollin' this old log train.
This story happened a long time ago
The log train is silent, God called daddy to go
But when I get to heaven to always remain
I'll listen for the whistle of the old log train.