domenica 29 aprile 2012

Sperduto Nel Diluvio

L’ultima luce del giorno se la inghiottì’ un mare che pareva di vetro. Nell’oscurità che atterrava a rilento cercò una soluzione, intanto che la luna si impossessava del cielo. In quella città in perenne movimento nessuno poteva sentirsi al sicuro, neanche lui. Come inseguito da una melodia irresistibile, si spostava di continuo, nascondendosi con le altre creature che brulicavano nell’ombra. Accese la radio tenendola a basso volume. Una pupa al silicone assieme al gorilla del suo boss mi ha detto che avevo ciò che serve, disse: ”ti accenderò io ragazzo mio con qualcosa di forte se mi suoni quella canzone dal ritmo funky” (Blinded By The Light - Bruce Springsteen).

Scese dall’auto e prese a camminare come faceva tutte le notti. Gli piaceva guardare i marciapiedi e le luci delle vetrine e gli piacevano quelle solitudini che arrancavano per le strade. Sentì la rivoltella con l’impugnatura di gomma che gli premeva sullo stomaco. Non si era mai fidato delle pistole automatiche, aveva paura che si inceppassero. Sempre solo come un cane bastardo, considerò. Ma i silenzi a volte fanno un po’ di bene, specie quando i ricordi si induriscono e non hanno più gusto a pensarli. Tutto in un colpo s’invecchia.”Beh, saltai, girai in tondo, sputai in aria, caddi in terra. Gli domandai quale fosse la strada del ritorno a casa. Disse:prendi la destra al lampione vai sempre dritto finché è notte, e poi, ragazzo, sei solo. (Blinded By The Light - Bruce Springsteen).

Da bambino con suo padre ci passava un sacco di tempo. Lui amava raccontargli le storie di quei musicisti del Mississippi che avevano viaggiato sulle strade impolverate. Storie che conosceva bene, essendo stato un appassionato di blues, ma anche un bravo chitarrista. Nel soggiorno seduto, su quel vecchio divano di velluto scolorito, prima gli cantava qualcosa, poi si accendeva un sigaro e, riempiendosi il bicchiere di uno strano miscuglio alcolico, con voce bassa prendeva a parlare. Per lui quei minuti e quelle ore, passati insieme a suo padre, erano stati momenti preziosi che aveva cancellato dalla mente dopo che questi morì. Una sera si era addormentato e non si era più risvegliato. Da allora Rocco con quella pena nel cuore si inasprii e, aspettando l’occasione che non arriva mai, s’incamminò sulle cattive strade. E non rimane altro che del sangue dove cade il corpo, cioè niente che si può vendere, solo cianfrusaglie all’orizzonte, un vero saluto da bandito. E dissi ”hey ragazzo! Credi che sia olio, è sangue ”mi chiedo a cosa pensasse quando è incappato in quella tempesta:o era solo sperduto nel diluvio? (Lost In The Flood - Bruce Springsteen)

Il 12 novembre del 1909 a Houston nel Mississippi nacque Booker Taliaferro Washington White, il primo di cinque fratelli. Bukka, come fu soprannominato, fu la raffigurazione vivente del dolore. Un uomo sensibile, lacerato nell’animo dalla vita durissima che condusse. Le sue vicende umane rispecchiarono in pieno la sua musica. Suonava un blues feroce, viscerale, capace di strapparti la carne di dosso e ridurti il cuore a pezzetti. Cantando con voce possente ed emozionale, ti scuoteva i sensi. Il suo fu il blues della solitudine, della fatica di vivere, del freddo interiore, di quelle anime che hanno sempre vissuto nella penombra bluastra del silenzio, agitandosi nell’anticamera dell’inferno.

Dal padre John, un manovale delle ferrovie, ma anche musicista part-time, impara a suonare la chitarra e, nello stesso tempo, un pastore della chiesa battista gli insegna a cantare. Ma non c’è spazio per la musica, la pancia è vuota e bisogna lavorare. A 14 anni trova occupazione in una segheria e si trasferisce da suo zio Alec Johnson, a Grenada. Ma quel lavoro è davvero troppo duro per un ragazzino anche se ben messo fisicamente. Così, con la sua chitarra fa fagotto e se ne va via errando per il Delta del Mississippi, mantenendosi suonando i suoi blues ancora acerbi. In uno di quei giorni fortunati che ad ogni uomo almeno una volta il buon Dio concede di avere, incappa in Charlie Patton che lo prende sotto la sua tutela. Un incontro che al giovane Bukka lascerà un segno indelebile dentro l’anima e nello stile musicale.”la mia pelle era come cuoio e il mio sorriso di diamante sembrava quello di un cobra. Sono nato triste e consunto ma ho bruciato le tappe”. (It’s Hard To Be A Saint In The City - Bruce Springsteen)

Era invecchiato senza accorgersene. Camminava ogni notte per la città per rifiatare almeno un po’. In periferia dove era nato, le luci non erano uguali a quelle del centro. Le ciminiere delle fabbriche avevano scurito i muri delle case e c‘era melma e puzza di piscio dappertutto. Il cielo, poi, era grigio come se vi fosse stata applicata una pellicola che l’offuscava. Si rese conto che lo avevano relegato a vivere in una grossa fogna, ad annerirsi sotto un sole artificiale. “Ero il re dei vicoli, potevo parlare un po’ sboccato. Ero il principe dei poveri incoronato là, fra i mendicanti, ero il vero profeta dei magnaccia, tenevo tutto sotto controllo. Un giocatore da bassifondi che poteva perdere solo la sua fortuna.” (It’s Hard To Be A Saint In The City - Bruce Springsteen). Del quartiere era diventato il boss. Con la galera aveva anche conquistato il rispetto della paura, ma certamente non quello degli uomini. Gli anni passati dentro quelle quattro mura, però, lo avevano reciso come il gambo di una rosa, indebolendolo invece di temprarlo. Non sapeva perché era successo, ma era andata così.

Bukka White solo con la musica non riesce proprio a sbarcare il lunario, per cui si vede costretto ad andare a lavorare nei campi di cotone. Ma il richiamo del blues resta sempre forte dentro di lui e, non appena possibile, scappa per andare a suonare nelle bettole o nelle feste. Così, ben presto riprende il cammino. Intorno agli anni trenta arriva a Memphis dove riesce a farsi apprezzare dalla comunità nera. Qui viene notato da un figlio di puttana come ce ne sono tanti sparsi per il mondo, un certo Ralph Limbo, un talent scout che possedeva un negozio di dischi e che, con la promessa di lauti guadagni, gli fa incidere dei pezzi per la Victor sotto il nome di Washington White, brani che restano per lo più inediti. La grande depressione rende la vita difficile a chiunque e Bukka White deve darsi da fare se non vuol morire di stenti. Per questo motivo fa i lavori più disparati, dal lattaio allo strillone, dallo sguattero allo spazzino, fino a diventare un giocatore professionista di baseball nel campionato di colore e tentando anche una carriera nel pugilato. Ma il diavolo è girovago e non ti dà il tempo di fermarsi. Si sposta ad Aberdeen e, finalmente, riesce a liberarsi del contratto con la Victor che non gli ha fruttato un centesimo. Succede però che, durante la solita lite, Bukka spara ad un uomo e lo uccide. Fugge ma viene presto catturato e mandato in prigione. Dopo poco tempo, tuttavia, riesce a evadere e a rifugiarsi a Chicago dove incide anche alcuni brani: Shake em on down e Pinebluff Arkansas. Nuovamente catturato, è condannato a sette anni di lavori forzati e viene inviato nella peggiore delle galere, la più dura, la più violenta, quella Parchaman Farm in Mississippi, che solo ad evocarne il nome mette terrore. Giudice dammi la vita stamane a Parchman Farm. Non voglio odiare così, ma ho lasciato mia moglie nel dolore. Oh, buona moglie, ciò che hai fatto è tutto andato. Ma spero che un giorno potrai udire il mio canto solitario. Ascoltate. Non voglio dire nulla di male se volete far bene, meglio star fuori da Parchman Farm. Cominciamo a lavorare al mattino, proprio all’alba, fino al tramonto. Questo accade quando il lavoro è finito, io sto a Parchman Farm, ma vorrei tornare indietro a casa dove spero un giorno di sopraggiungere. ( Parchman Farm Blues - Bukka White)

Doveva stare attento alla polizia, non voleva finire nuovamente dentro. Quella era l’unica cosa che gli faceva davvero paura, non avrebbe resistito più di un giorno questa volta. Ogni uomo è un anello del mondo, ma lui cos’era? Forse solo un bersaglio che passeggiava nell’oscuro della notte. “la notte era buia, ma il marciapiede illuminato e foderato della luce di vita notturna. Dalla finestra di un appartamento una radio suonava a pieno volume. Girato l’angolo, tutto ammutoliva improvvisamente. Entrai così nella decima avenue fuori gioco, la decima avenue fuori gioco. Sono solo, completamente solo. E tu, ragazzo, dovresti diventare un personaggio, sono solo, assolutamente solo, e non riesco ad andare a casa. (Tenth Avenue Freeze Out - Bruce Springsteen). Si era costruito una reputazione nel peggiore dei modi, con la violenza e i soprusi, scegliendo la parte sbagliata del mondo. Ma, se non altro, sapevi chi era. Non come i nostri governanti. Si era rifugiato nell’oscurità e poteva contare solo su se stesso. Come una bestia feroce si mimetizzava in modo perfetto, pronto a colpire la sua preda. Ma, adesso, ondeggiava nella risacca, come una foglia già caduta lentamente giù da un albero. Adesso aveva occhi che ballavano di nostalgia.

E’ solamente uno l’errore che ho fatto. Restare in Mississippi un giorno di troppo. (Traditional). La prigione di Parchaman, che è pari ad un campo di concentramento, è il regno della violenza e della crudeltà. Bukka White ci trascorre due anni ed è attraverso la musica che riesce in qualche modo a lenire quelle atroci sofferenze. Si esibisce per gli altri detenuti cantando e suonando i suoi blues che sono divenuti aspri e durissimi, perché esprimono tutto il dolore e lo sconforto della sua anima. In quel periodo registra insieme al musicologo Alan Lomax, inviato nel terribile penitenziario, alcuni brani per la Biblioteca del Congresso. Poco dopo quell’evento, viene liberato. Bukka, però, è ferito, traumatizzato dai suoi spettri che sono la prigionia, l’alcool e l’ossessione della morte. Adattarsi alla libertà, in queste condizioni psicologiche, non gli è per niente facile. Mi sento strano, Signore, credo che morirò. Mi sento strano, Signore, credo che morirò. Beh, non mi importa di morire, ma non sopporto di dover lasciare i miei bambini in lacrime. Guardo lassù quel terreno per la sepoltura. Guardo lassù quel terreno per la sepoltura. Sembra molto solitario, Signore, quando il sole tramonta.(Fixin’To Die - Bukka White)

Una brezza che pareva venisse dall’inferno, lo investi in pieno viso mentre camminava a testa bassa, là in fondo alla notte. Era molto tardi e la strada era silenziosa come un cimitero. Salì in macchina e il motore al primo giro di chiave rombò. Accese la radio ed alzò il volume : ”E guido un auto rubata in una notte buia. E dico a me stesso che andrà tutto bene. Ma corro nella notte e viaggio col timore di sparire nell’oscurità. (Stolen Car - Bruce Springsteen). Si sentiva come se gli avesse fatto schifo, all’esistenza. Non aveva niente di cui parlare, perché non gli capitava più nulla che lo interessasse. Avrebbe voluto uscire da quel business, ne aveva abbastanza di quella vita, ma come fare? Alla fine ne sarebbe valsa la pena? Se lo chiedeva intanto che l’auto sfilava lenta nelle strade deserte. Occorreva ritrovare il coraggio perduto, ripartire dalle stradine laterali. Aveva come la percezione che tutte le cose che aveva tenuto dentro, per tutto quel tempo, fossero uscite all’improvviso e si fossero messe tutte insieme a parlargli. Ma, questa volta, voleva capire fino in fondo quello che avevano da raccontargli. Ti decidi e scegli l’occasione da sfruttare. Guidi fin dove la strada termina e inizia il deserto. Fuori, in strada, guidi fino a che fa giorno. Impari a dormire di notte con il prezzo che paghi. (The Price You Pay - Bruce Springsteen)

Dopo Il servizio militare Bukka White torna a Memphis, dove vive insieme a un suo secondo cugino un certo Riley B.King (in seguito sarà conosciuto col nome di B.B. King), il quale apprende molto dalle vicissitudini umane di quel parente assai sfortunato. Ma, come succede a tutti i diseredati del mondo, Bukka scompare dalla circolazione. Nel 1963, un appassionato di blues ,il virtuoso chitarrista John Fahey riscopre questo enorme talento. A dirla tutta, l’anno precedente, fu il giovane Bob Dylan, incidendo Fixin’ To Die Blues nel suo disco d’esordio, a riaprire la passione per questo dimenticato randagio. Un contratto per la Arhoolie di Cris Strachwitz e varie esibizioni nei folk club fanno crescere l’interesse per il suo blues. Ma lui resta un uomo dolorante, la vita lo ha enormemente devastato e quel terrore profondo per tutto quello che ha visto e subito è troppo difficile da cancellare. Le sue canzoni restano un patrimonio per chiunque voglia conoscere l’autenticità del blues di strada. Canzoni che sono alla pari di quelle di Robert Johnson, Charlie Patton, Tommy Johnson o Blind Willie Mc Tell. Canzoni dimenticate dai più, che provengono dal profondo del cuore di un uomo arrivato in cima a tutto quello che di brutto può capitare. Riscoprirle significa toccare il suo dolore e quello di un intero popolo esule.

“Ricordati, Rocco,” concluse suo padre: “quando la tua pena non ti risponde più, quando si scivola, si sbanda, bisogna ritornare lì dove tutto ha avuto inizio, dove tutto ricomincia, anche solo per piangere”. Tutti hanno un segreto, Sonny, qualcosa che non possono affrontare. Alcuni passano la vita cercando di mantenerlo. Se lo portano dietro a ogni passo che fanno, finché un giorno lo abbandonano, lo abbandonano o si lasciano trascinare a fondo, dove nessuno fa domande o ti guarda in faccia troppo a lungo, nel buio ai margini della città. (Darkness On The Edge Of Town-Bruce Springsteen)

Bartolo Federico - Aprile 2012 –

A Jeffrey Lee Pierce, un vero Uomo di Blues.




























John Fahey -Layla-

mercoledì 25 aprile 2012

Various Artists: The Jeffrey Lee Pierce Sessions Project – The Journey Is Long (2012)




1 City in Pain -Nick Cave
2 I’m Going Upstairs- Hugo Race
3 From Death to Texas- Steve Wynn
4 The Breaking Hands -Mark Lanegan & Isobel Campbell
5 The Jungle Book- The Amber Lights
6 Rose’s Blues -Bertrand Cantat, Cypress Grove, Pascal Humbert & Warren Ellis
7 Zonar Roze -Thalia Zedek & Chris Brokaw
8 L.A. County Jail -Blues Cypress Grove
9 I Wanna Be You -Barry Adamson
10 Sonny Boy -Mick Harvey
11 Book of Love -Vertical Smile
12 Body and Soul -Astro-Unicorn
13 The Brink -Lydia Lunch
14 The Breaking Hands -Nick Cave & Deborah Harry
15 In My Room -Tex Perkins & Lydia Lunch
16 The Jungle Book -Tav Falco's Panther Burns
17 St. Mark’s Place- Mick Harvey
18 Ain’t My Problem Baby -The Jim Jones Revue






Dead Rock West – Bright Morning Stars (2011)

Producer Petere Case

martedì 24 aprile 2012

Bruce Springsteen – Rocky Ground [RSD single] (2012)

Warren Haynes Band – Live at the Moody Theater (2012)


CD1
1. Man in Motion (7:57)
2. River’s Gonna Rise (8:52)
3. Sick of My Shadow (9:31)
4. A Friend to You (5:56)
5. On a Real Lonely Night (11:33)
6. Invisible (13:01)
7. Take a Bullet (5:21)
8. Hattiesburg Hustle (6:53)
9. Everyday Will Be Like a Holiday (10:15)
CD2
1. Frozen Fear (6:19)
2. Dreaming the Same Dream (6:33)
3. Pretzel Logic (11:55)
4. Fire in the Kitchen (7:06)
5. A Change Is Gonna Come (6:57)
6. Spanish Castle Magic (6:49)
7. WHB Intro (3:06)
8. Tear Me Down (8:48)
9. Your Wildest Dreams (12:11)
10. Soulshine (8:56)




sabato 21 aprile 2012

Billy Bragg & Wilco – Mermaid Avenue: The Complete Sessions (2012)

CD1
1 Walt Whitman’s Niece
2 California Stars
3 Way Over Yonder In The Minor Key
4 Birds And Ships
5 Hoodoo Voodoo
6 She Came Along To Me
7 At My Window Sad And Lonely
8 Ingrid Bergman
9 Christ For President
10 I Guess I Planted
11 One By One
12 Eisler On The Go
13 Hesitating Beauty
14 Another Man’s Done Gone
15 The Unwelcome Guest
CD2
1 Airline To Heaven
2 My Flying Saucer
3 Feed Of Man
4 Hot Rod Hotel
5 I Was Born
6 Secret Of The Sea
7 Stetson Kennedy
8 Remember The Mountain Bed
9 Blood Of The Lamb
10 Aginst Th’ Law
11 All You Fascists
12 Joe Dimaggio Done It Again
13 Meanest Man
14 Black Wind Blowing
15 Someday Some Morning Sometime
CD3
1 Bugeye Jim
2 When The Roses Bloom Again
3 Gotta Work
4 My Thirty Thousand
5 Ought To Be Satisfied Now
6 Listening To The Wind That Blows
7 Go Down To The Water
8 Chain Of Broken Hearts
9 Jailcell Blues
10 Don’t You Marry
11 Give Me A Nail
12 The Jolly Banker
13 Union Prayer
14 Be Kind To The Boy On The Road
15 Ain’ta Gonna Grieve
16 Tea Bag Blues
17 I’m Out To Get
 

sabato 7 aprile 2012

Tab Benoit – Legacy: The Best of Tab Benoit (2012)

1. Shelter Me ( 5:07)
2. Night Train ( 4:18)
3. I Put a Spell On You ( 4:54)
4. For What It’s Worth ( 5:19)
5. Nice and Warm ( 7:41)
6. Muddy Bottom Blues ( 4:22)
7. Darkness ( 4:42)
8. Comin’ On Strong ( 3:27)
9. The Blues Is Here to Stay ( 6:04)
10. Medicine ( 5:51)
11. These Arms of Mine ( 4:18)
12. Whiskey Store ( 3:31)
13. New Orleans Ladies ( 5:40)
14. Bayou Boogie (10:00)

mercoledì 4 aprile 2012

The Rolling Stones – L.A. Friday (Live 1975) (2012)




01 Honky Tonk Women
02 All Down the Line
03 If You Can’t Rock Me
04 Get Off of My Cloud
05 Star Star
06 Gimme Shelter
07 Ain’t Too Proud To Beg
08 You Gotta Move
09 You Can’t Always Get What You Want
10 Happy
11 Tumbling Dice
12 Band Introductions
13 It’s Only Rock ‘N Roll
14 Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker)
15 Fingerprint File
16 Angie
17 Wild Horses
18 That’s Life (Billy Preston & The Rolling Stones)
19 Outta Space (Billy Preston & The Rolling Stones)
20 Brown Sugar
21 Midnight Rambler
22 Rip This Joint
23 Street Fighting Man
24 Jumping Jack Flash
25 Sympathy for the Devil

domenica 1 aprile 2012

Blaze Foley – Clay Pigeons (2011)

1. Clay Pigeons (3:47)
2. You’ll Get Yous Aplenty (2:01)
3. Election Day (2:18)
4. Lovin’ You (3:13)
5. For Anything Less (3:48)
6. Oval Room (3:56)
7. Cold, Cold World (3:47)
8. Down Here Where I Am (2:38)
9. Moonlight (2:32)
10. Rainbows and Ridges (2:35)
11. My Reasons Why (2:53)
12. If I Could Only Fly (5:12)