giovedì 31 ottobre 2013

River Phoenix


























Sono un esperto di strade. È tutta la vita che io assaggio strade. Questa strada non finirà mai. Probabilmente, gira tutta attorno al mondo (Mike Waters)

Los Lobos – Disconnected in New York City (2013)

CD1
1. Intro [00:08]
2. The Neighborhood [06:18]
3. Oh Yeah [04:51]
4. Chuco’s Cumbia [05:23]
5. Tears of God [04:04]
6. La Venganza De Los Pelados [05:02]
7. Tin Can trust [05:18]
8. Gotta Let You Know [02:48]
9. Maria Christina [03:25]
10. Malaque [05:48]
11. Little Things [05:19]
12. Set Me Free (Rosa Lee) [03:46]
13. La Bamba / Good Lovin’ (Medley) [06:31]
CD2
1. Hardest Time [03:38]
2. Bertha [06:25]
3. Don’t Worry Baby [05:01]
4. Mas Y Mas [07:13]

mercoledì 30 ottobre 2013

Lightnin’ Hopkins – The Acoustic Years 1959-1960 (2013)

Disc 1
1 Penitentiary Blues (2:56)
2 Bad Luck and Trouble (3:49)
3 Come Go Home With Me (3:55)
4 Trouble Stay ‘Way From My Door (4:09)
5 See That My Grave is Kept Clean (2:11)
6 Goin’ Back To Florida (3:13)
7 Reminiscences of Blind Lemon (2:14)
8 Fan It (2:46)
9 Tell Me, Baby (2:34)
10 She’s Mine (4:17)
11 Til the Gin Gets Here (1:04)
12 So Long Baby (1:49)
13 Bunion Stew (1:57)
14 You Got To Work To Get Your Pay (2:33)
15 Go Down Ol’ Hannah (3:33)
16 Santa Fe Blues (3:12)
17 Hear My Black Dog Bark (3:51)
18 Long Time (1:39)
19 Rainy Day Blues (3:09)
20 Worryin’ My Mind (3:28)
21 Baby! (3:07)
22 Long Gone Like a Turkey Through the Corn (3:43)
23 See See Rider (3:13)
24 Prison Blues Come Down On Me (3:26)
Disc 2
1 That Mean Old Twister (Backwater Blues) (2:48)
2 Gonna Pull a Party (3:40)
3 Bluebird Bluebird (1:29)
4 Get Off My Toe (5:01)
5 Short Haired Woman (3:41)
6 Mama and Papa Hopkins (4:45)
7 When the Saints Go Marching In (2:46)
8 In the Evening When the Sun Goes Down (4:15)
9 The Foot Race is On (2:45)
10 Bottle Up and Go (3:45)
11 That Gambling Life (4:54)
12 75 Highway (4:13)
13 Trouble In Mind (2:56)
14 First Meeting (7:11)
15 How Long Have It Been Since You Been Home (4:12)
16 Big Black Cadillac Blues (7:00)
17 Coffee House Blues (2:05)
18 Stool Pigeon Blues (3:01)
19 Ball of Twine (3:22)
Disc 3
1 Rocky Mountain (5:00)
2 Got To Move Your Baby (4:03)
3 So Sorry To Leave You (4:22)
4 Take a Trip With Me (5:07)
5 Last Night Blues (5:18)
6 Lightnin’s Stroke (4:57)
7 Hard To Love a Woman (4:03)
8 Conversation Blues (3:52)
9 Automoblie Blues (4:33)
10 You Better Watch Yourself (5:00)
11 Mean Old Frisco (3:43)
12 Shinin’ Moon (4:08)
13 Come Back Baby (3:28)
14 Thinkin’ ‘Bout an Old Friend (5:07)
15 The Walkin’ Blues (3:25)
16 Back To New Orleans (3:21)
17 Katie Mae (4:03)
Disc 4
1 Down There Baby (4:09)
2 Rainy Highway (3:12)
3 When My First Wife Quit Me (3:27)
4 Walk On (4:33)
5 Lightnin’s Guitar Boogie (4:07)
6 I’ve Had My Fun If I Don’t Get Well No More (3:58)
7 Mister Charlie (7:32)
8 Mighty Crazy (7:10)
9 Wonder Why (6:18)
10 Black Cat (6:27)
11 The Trouble Blues (4:46)
12 Your Own Fault, Baby, To Treat Me the Way You Do (4:49)
13 Lightnin’s Piano Boogie (2:32)
14 Take It Easy (6:21)
15 Come Go Home With Me (3:34)

domenica 27 ottobre 2013

Fuggiasco

Stavamo sdraiati sulla schiena guardando il soffitto ed Helena mi chiese chi ero. La domanda mi colse talmente di soppiatto che trasalii. Quando sei mesi prima ci eravamo conosciuti avevo sperato che ciò non accadesse. Ci avevo sperato sapendo di non poter dare spiegazioni, sapendo che non avevo nulla da offrirle eccetto le mie paure. Nonostante tutto cercai le parole migliori per spiegarmi, ma era come se le stesse mi morissero dentro. Era evidente che per lei qualcosa era cambiato. Forse aveva dato spazio ai sentimenti o forse ero io che mi ero illuso da quella notte in cui c’incontrammo in un bar di Tijuana. Entrambi avevamo fatto il pieno di tequila e Cerveza, riso e chiacchierato come se ci conoscessimo da sempre. Poi giocando d’attacco lei mi aveva invitato a casa sua. Sgusciammo in strada abbracciati ma ad un tratto mi spinse contro il muro e disse: niente sentimenti, ed io che di norma ero molto prudente annuii col capo. La radio sul comodino gracchia in sordina, mi sembra di riconoscere la canzone ma crollo in un torpore e mi addormento. Quando riapro gli occhi è già mattino. Sulla poltroncina ai piedi del letto c’è la mia valigia. E’ il suo chiaro invito ad andarmene. Helena è già uscita e non posso biasimarla per questo. Mentre mi vesto penso che forse è meglio che le cose vadano così. So bene com’è che funziona, quel che è nuovo è sempre bello, poi con il passare del tempo ci saremmo rinfacciati tutto, avremmo cominciato a mettere steccati per dividere i nostri confini e alla fine ci saremmo odiati. Quando esco dal portone e mi ritrovo in strada un vento caldo mi colpisce in pieno viso. Eccomi di nuovo solo e senza un posto dove andare . Fa niente penso, io me la cavo sempre in un modo o nell’altro. Mi recai ai telefoni pubblici, avevo voglia di sentire Jack, speravo che fosse rientrato dal suo viaggio. Composi il numero e mi rispose al primo squillo. Era la mia giornata fortunata. Mi raccontò che aveva contratto la malaria ma che adesso stava molto meglio. Parlammo a lungo del più e del meno e mi rassicurò che l’avvocato aveva fatto un buon lavoro. “Le cose volgono al meglio, rientra”, mi disse, “ma fa attenzione a non combinare casini quando passi il confine! Il mandato di cattura è sempre valido”. Mi consigliò alcuni percorsi per evitare i posti di blocco dei federali e aggiunse che mi avrebbe atteso a Denver. Prima di chiudere la comunicazione, non so perché, gli parlai di Helena e dell’anima. Quando finii di vestirmi, dal cassetto dove Helena teneva i contanti presi quanto mi bastava. Le scrissi un biglietto rassicurandola che le avrei restituito il denaro non appena possibile e di non dubitare di me. Le scrissi anche: Quel che mi hai dato non lo getterò mai via. Grazie di tutto”. Affittai una Chevrolet Baby Blazer LT, e pagai in contante cosa che fece insospettire l’impiegato. Allora gli allungai una banconota da cento e il messicano mi sorrise amichevolmente. Firmai i documenti per l’affitto con le generalità false ed uscii dal parcheggio. L’auto era in buone condizioni ed aveva un impianto stereo da mille e una notte. Sulla strada per il confine mi fermai in un centro commerciale dove acquistai biscotti secchi, cibo e frutta in scatola e delle cassette d’ acqua potabile . Comprai anche dei Ray-Ban fasulli, e una guida delle strade blu come mi aveva suggerito Jack.Mentre caricavo la spesa nel bagagliaio mi accorsi di un negozio di strumenti musicali che stava all’angolo della strada. Mi incuriosì l’insegna: “The Lobo Solitario”. Terminai di caricare, chiusi la macchina e andai a vedere. Dentro era veramente piccolo che si faceva fatica a entrare e straboccava di strumenti acustici vintage. Mi fermai a scrutare le chitarre; c’erano veramente pezzi pregiati , ero ipnotizzato da tanta bellezza che non mi accorsi che il proprietario mi salutava calorosamente. L’uomo aveva l’aria di chi sa il fatto suo; ricambiai il saluto e gli feci i complimenti. Non avendo denaro a sufficienza per lasciarmi stregare da una di quelle meraviglie, gli chiesi se avesse dei Cd usati. Si chinò sotto il bancone è tirò fuori due scatole di cartone piene zeppe. Scartabellai velocemente i Cd e ne tirai fuori un paio che facevano al caso mio. Il Signor Cesar , così si chiamava, li contò. - Dieci in totale- , disse, guardandomi negli occhi, - ma per quanta polvere hanno accumulato, sono una sporca decina. E rise di gusto. Gli sorrisi, pagai il conto e ritornai alla macchina. Al primo rifornimento feci il pieno, lavai i vetri e bevvi una birra. Proseguii verso il confine e ci arrivai che era quasi il tramonto. Per non dare all’occhio mi infilai dietro un SUV nero. Arrivammo alla barriera che il cuore mi scoppiava. Le guardie fecero un controllo accurato al SUV che durò parecchio. Notai che c’era molto nervosismo tra i poliziotti, finché, armi in pugno tirarono fuori gli occupanti e li fecero sdraiare faccia in terra. Pensai che fosse finita anche per me, invece dopo un’occhiata veloce ai documenti alzarono la sbarra e mi fecero passare. Guidai lentamente per una trentina di miglia e ad un bivio fermai la macchina. Spensi il motore e scesi. Feci qualche passo e mi sentii stanco, profondamente stanco, ma non era sonno. Ero stanco di scappare, di correre da un posto a un’altro sempre appeso ad un filo, ero stanco di perdere tutto era come se avessi fatto un capitombolo e non riuscissi più a rialzarmi. Le ombre della notte fecero capolino, allungandosi nel deserto e nel mio cuore. Helena era speciale, lo capì dal primo momento che la vidi e provai una grande tristezza in quel luogo desolato. Jack, il vecchio Jack me lo sussurrò al telefono: Lungo il tragitto avrai tutto, ragazze, visioni, tutto; in qualche punto lungo il tragitto ti sarà donata una perla!”. Mi rimisi in macchina, accesi il motore  e guardai il deserto, inesorabile, inospitale. Ripartii sgommando, e non mi accorsi che stavo piangendo.

Bartolo Federico 

venerdì 25 ottobre 2013

The Waterboys – Fisherman’s Box: The Complete Fisherman’s Blues Sessions 1986-1988 (2013)


Disc 1: Dublin – January 23, 1986
  1. Stranger to Me
  2. Girl of the North Country **
  3. I’m So Lonesome I Could Cry
  4. Fisherman’s Blues (Piano Version)
  5. Fisherman’s Blues *
  6. Meet Me At the Station **
  7. I’ll Be Your Baby Tonight
  8. Born to Be Together
  9. The Wayward Wind
  10. World Party (First Version)
  11. World Party/A Golden Age
  12. Sleek White Schooner
  13. Drunken Head Ghost of Rimbaud Blues
  14. Sweet Thing *
  15. Sweet Thing (Conclusion)
  16. Saints and Angels
Disc 2: Dublin – March-September 1986
  1. We Will Not Be Lovers *
  2. One Step Closer
  3. My Beautiful Baby
  4. She Could Have Had Me Step by Step
  5. When the Ship Comes In
  6. The Ladder +
  7. Will You Ever Be My Friend?
  8. Too Close to Heaven (Rolling Piano)
  9. Higherbound (Prototype)
  10. Happy Birthday BP Fallon
  11. The Prettiest Girl in Church
  12. You Don’t Have to Be in the Army to Fight in the War
  13. Dee Jay Way
  14. Lonesome and a Long Way from Home ++
  15. Thistlethwaite’s Declaration
  16. Strange Boat (First Play)
  17. Lost Highway (B-side to “Fisherman’s Blues” – ENY 620, 1988)
  18. Higherbound Blues
  19. Let Us Be Drinking and Kissing the Women
  20. Will the Circle Be Unbroken
  21. Tenderfootin’ +
  22. Too Close to Heaven +
  23. Space Out There, Trevor
Disc 3: Berkeley, CA – December 2-8, 1986
  1. Steve and Anto’s Overture
  2. Ain’t Leavin’, I’m Gone (Alternate Mix) ++
  3. When Will We Be Married (First Version)
  4. When I First Said I Loved Only You, Maggie
  5. Love is Letting Go
  6. On My Way to Heaven (First Version)
  7. You in the Sky (First Version)
  8. The Secret Place of the Most High
  9. Too Hot for Cleanhead
  10. Wickham’s Proclamation
  11. Blues for Your Baby +
  12. Lonesome Old Wind +
  13. If Jimi Was Here
  14. Soon As I Get Home (Full Version)
  15. Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band
Disc 4: Dublin – 12/20/1986-2/28/1987
  1. Billy the Kid
  2. Tonight the Bottle Let Me Down
  3. Come Live with Me (B-side to “How Long Will I Love You” – Ensign/Chrysalis 1C 016-3 23611 7, 1990)
  4. I Miss the Road
  5. Higher in Time (Two Pianos) ++
  6. Too Hot for Cleanhead (Fast Version)
  7. Higher in Time (Scottish Version)
  8. Higherbound (Third Tune)
  9. A Golden Age (Alternate Mix) (original mix was B-side to “The Whole of the Moon” – Ensign ENY 642, 1991)
  10. You in the Sky **
  11. I Will Meet You in Heaven Again
  12. Nobody ‘Cept You **
  13. (He Hasn’t Been the Same Since) Jimmy Shand
  14. Rattle My Bones and Shiver My Soul **
  15. The Scotsman’s Delight
  16. Killing My Heart (Alternate Mix/Edit) (from The Best of The Waterboys ’81-’90 - Ensign CHEN 19 (U.K.), 1991)
  17. Industrial Mr. Brown
  18. Custer’s Blues (Alternate Mix/Edit)
  19. Shall We Gather by the River
  20. Higher in Time Symphony (Alternate Mix/Edit)
Disc 5: Dublin – February-November 1987
  1. Higherbound (Third Version)
  2. The Grief of Pan
  3. World Party (Long Version) *
  4. Working on a Building
  5. If I Can’t Have You **
  6. Killing My Heart (Second Version – Alternate Mix) **
  7. Trunk Call
  8. Headphone Mix Song
  9. Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (Reprise)
  10. When Will We Be Married (Second Version) **
  11. BP’s Bathtub Boogie
  12. We Will Not Be Lovers (Sax Solo)
  13. Heading Down the Highway
  14. Strange Boat (Long Version) *
  15. Fisherman’s Blues (Second Version) **
  16. Has Anybody Here Seen Hank? (Bridgeman Version)
  17. On My Way to Heaven (Alternate Mix/Edit) +
  18. Let Me Feel Holy Again **
  19. A Home in the Meadow (Alternate Mix/Edit) +
  20. Strange Boat (Third Version)/The Good Ship Sirius
  21. The Stolen Child (Prototype)
Disc 6: Spiddal House, Galway – 4/13-6/2/1988
  1. On My Way to Tara
  2. Twa Recruitin Sergeants
  3. Incident At Puck Fair
  4. And a Bang on the Ear *
  5. Mr. Customs Man
  6. Strange Boat (Acoustic)
  7. Spring Comes to Spiddal
  8. In Search of a Rose (Band)
  9. The Stolen Child (Piano Demo)
  10. When Will We Be Married? *
  11. In Search of a Rose (Duo)
  12. The Good Ship Sirius (Set of Jigs)
  13. This Land is Your Land (Complete) *
  14. Jimmy Hickey’s Waltz *
  15. Live Aid and After
  16. Carolan’s Welcome **
  17. When Ye Go Away *
  18. When Ye Go Away (Frankie’s Fiddle)
  19. Has Anybody Here Seen Hank? *
  20. The Stolen Child (Vocal Demo)
  21. Dunford’s Fancy *
  22. The Stolen Child *
  23. Pictish National Anthem (Comati)
  24. Bo Diddley Was a Caveman
  25. The Last Jam
  26. Buckets of Rain
* from original album – Ensign LP CHEN 5 (U.K.), 1988
** from deluxe edition – EMI 09463 57673 2 2 (U.K.), 2006
+ from Too Close to Heaven: The Unreleased Fisherman’s Blues Sessions (RCA 74321 88152-2 (U.K.), 2001)
++ from Fisherman’s Blues Part 2 (Razor & Tie 79301 82880-2 (U.S.), 2001

martedì 22 ottobre 2013

Van Morrison – Moondance(1970) [Expanded Edition] (2013)

Moondance 2-CD Expanded Edition (Warner Bros. Records WS 1835, 1970 – reissued Warner Bros., 2013)
CD 1: The Original Album
  1. And It Stoned Me
  2. Moondance
  3. Crazy Love
  4. Caravan
  5. Into the Mystic
  6. Come Running
  7. These Dreams of You
  8. Brand New Day
  9. Everyone
  10. Glad Tidings
CD 2: (all tracks previously unreleased)
  1. Caravan (Take 4)
  2. Nobody Knows You When You’re Down and Out (Outtake)
  3. Into the Mystic (Take 11)
  4. Brand New Day (Take 3)
  5. Glad Tidings (Alternate Version)
  6. Come Running (Take 2)
  7. Crazy Love (Mono Mix)
  8. These Dreams of You (Alternate Version)
  9. Moondance (Take 22)
  10. I Shall Sing (Take 7)
  11. I’ve Been Working (Early Version, Take 5)

venerdì 18 ottobre 2013

The Soul of John Black – A Sunshine State of Mind (2013)


Blog: istruzioni per l'uso (dal blog Radio Nowhere)

Avere un blog è doppiamente difficile: non basta esser dei bravi "autori", ma si deve sperare anche di avere dei bravi lettori, altrimenti la prima parte del lavoro è vanificata.
Ogni lettore di blog dovrebbe conoscere e attenersi a delle piccole e semplici regolette grazie alle quali il proprio blog preferito può mantenersi in vita, diversamente questo sarà costretto ad un lento, ma inesorabile declino che prima o poi lo porterà alla morte.
Questo post, per quanto possa risultare odioso è in realtà solo un tentativo di chiarire un paio di aspetti troppo spesso trascurati dai suoi lettori.
Sia chiaro, non si vuole fare la paternale a nessuno, ma solo sensibilizzare l'importanza della Vostra collaborazione ai fini della longevità di questo e altri spazi in cui è bello sostare per leggere, informarsi, condividere pensieri e staccare la spina in modo intelligente.

I COMMENTI SONO FONDAMENTALI.

In questi anni da blogger ho avuto più volte modo di leggere su spazi gestiti da amici la loro frustrazione e la volontà di lasciar morire il proprio blog perchè lo sforzo impiegato nella sua gestione non era proporzionale alla soddisfazione che ne derivava.
Avere un blog è un impegno. è sicuramente un piacere ma, chi ne ha uno sa di cosa parlo, porta via molto tempo e risorse. A meno che non si voglia utilizzarlo come diario personale in cui scrivere della propria quotidianità, ma per questo ormai ci sono i social e chi bazzica queste pagine conosce bene la differenza, un blog richiede creatività, fantasia, voglia e capacità di trovare articoli che possano interessare degli eventuali lettori, richiede tempo per la ricerca e la documentazione sugli argomenti che si vogliono trattare. Si deve poi pensare al taglio, alla forma e alla lunghezza dei post che si vogliono scrivere, ci si deve pensare, prepararli, buttarli giù, leggere, rileggere, correggerli e ancora leggere, cambiare, limare, sostituire...
Inoltre il post in sè talvolta non basta e il blog necessita di varie iniziative che portino l'attenzione dei visitatori su di esso. Insomma, un lavoro di progettazione, preparazione, creazione e messa a punto non esattamente trascurabile, specie quando gli argomenti si fanno densi e richiedono tanto lavoro di "pre-produzione". In questo senso, per fare un esempio, il blog che seguo di Monkey per me è da prendere a paradigma per capire ciò che sto dicendo.
Ora, tornando a quegli amici che in diverse occasioni hanno manifestato la loro volontà di abbandonare il proprio blog, al di là del problema della quantità di tempo da doverci investire, penso che la scelta fosse dovuta anche alla mancanza di un appropriato feedback al lavoro svolto. E in che modo il lettore di un blog può dare un feedback al suo autore? Tramite un commento al post. La mancanza di commenti ai post è l'anticamera della morte del blog.
I commenti servono all'autore del post per capire se ciò che ha pensato, preparato e scritto è stato non solo letto, ma recepito, bene o male ha meno importanza. Con alcuni lettori assidui ci si vede poi anche di persona e vuoi per pigrizia o per anche una loro mancanza di tempo, preferiscono commentare ciò che hai scritto a voce o magari con una mail o un sms. In questo modo stanno uccidendo il blog che loro stessi hanno piacere di leggere. Il blog è uno spazio d'aggregazione, a me piace pensare con valenza culturale, oltre che sociale, nel senso del creare degli incontri tra persone. Se mancano i commenti, anche a fronte di una visita e di una lettura del post, non può esserci quello scambio di idee, quel reciproco confrontarsi in maniera costruttiva che sta alla base del blog stesso e della volontà di dialogo aperto del suo autore.
Senza commento non nasce nessuna discussione e il blog avvizzisce, perchè viene meno il confronto e cresce la frustrazione dell'autore per aver messo tempo e fatica nella scrittura di qualcosa che non crea confronto, dialogo, scambio di opinione.
Il commento non deve per forza essere una contro tesi di 2000 battute. A volte basta una frase o una parola: "Bello", "Brutto", "Hai ragione", "Non la penso affatto così", "Tutte stronzate"...etc. Scrivere un commento di questo tipo porta via meno di cinque secondi, ma è in grado di far nascere un confronto, tra altri lettori, o con l'autore stesso, che possono essere molto interessanti e costruttivi e che in definitiva sono, per quel che mi riguarda il fine ultimo del blog.

UNIRSI AI LETTORI FISSI DI UN BLOG è UTILE!

Scegliere di manifestare il proprio interesse per il blog registrandosi con un qualsiasi account tra i "lettori fissi" o "followers", non serve solo a nutrire l'ego dell'autore del blog, ma diventa per quest'ultimo un utile strumento statistico per capire a colpo d'occhio se il bacino dei suoi lettori sta mutando e per quanti lettori potenzialmente sta scrivendo in un determinato momento. Inoltre le iscrizioni, come i commenti, danno la possibilità di avere maggiori interazioni tra i lettori e di allargare il giro di blog direttamente o indirettamente connessi, scoprire nuove pagine, persone e contenuti. Capite da soli che se nessuno scrive o rimangono tutti anonimi l'allargamento "sociale" del blog non si può realizzare.
I riferimenti statistici e i feedback sono insomma fondamentali per capire se e come aggiustare il tiro, cosa e come scrivere, con che frequenza etc.
In pratica, se la cena ve la siete gustata o vi è rimasta sullo stomaco, ditelo allo chef: solo così potrà correggere i suoi errori e sapere quale è stata la vostra portata preferita e quale non vi deve far trovare sul menù la prossima volta.
Piccoli accorgimenti che possono cambiare radicalmente l'andamento  di un blog, credetemi.
Un abbraccio a tutti i miei lettori, i miei amici e i Blood Brothers in ascolto. Grazie per l'affetto. Spero sempre che il Viaggio sia di vostro gradimento.
Alla prossima.
Vik.

mercoledì 9 ottobre 2013

CBGB: Original Motion Picture Soundtrack (2013)


01. Talking Heads – Life During Wartime 3:43
02. MC5 – Kick Out The James (Uncensored Version) 2:48
03. New York Dolls – Chatterbox 2:26
04. Television – Careful 3:16
05. Richard Hell & The Voidoids – Blank Generation 2:43
06. Flamin’ Groovies – Slow Death 4:23
07. The Velvet Underground – I Can’t Stand It 3:23
08. Wayne Country & The Electric Chairs – Out Of Control 3:40
09. The Count Five – Psychotic Reaction 3:07
10. Tuff Darts – All For The Love Of Rock ‘N’ Roll (Live) 3:25
11. Johnny Thunders & The Heartbreakers – All By Myself 2:52
12. The Dictators – California Sun (Original Demo) 3:04
13. Dead Boys – Caught With The Meat In Your Mouth 2:07
14. Joey Ramone – I Got Knocked Down (But I’ll Get Up) 3:42
15. The Laughing Dogs – Get Outa My Way 2:47
16. Blondie – Sunday Girl (2013 Remix) 3:03
17. The Stooges – I Wanna Be Your Dog 3:13
18. Dead Boys – Sonic Reducer 3:06
19. The Police – Roxanne 3:12
20. Hilly Kristal – Birds And The Bees 3:59

mercoledì 2 ottobre 2013

Tornando A Casa



            La corriera mi lasciò nel tratto in cui la strada che  portava a casa conservava ancora tutta la tristezza di quelle strade fuori città. Una strada sbieca, piena di buche ed erbacce che sembrava uscita da un blues di Robert Johnson. Il semaforo sospeso del crocevia ondeggiava paurosamente nel vento e sopra la mia testa, così mi affrettai ad attraversare l’incrocio deserto prendendo a camminare verso il sobborgo. Molte cose erano andate in fumo, rimuginai, ed ero precipitato in fondo a tutto quello che mi era capitato. Avevo scontato la mia pena trascorrendo otto anni sequestrato in una gabbia ed era naturale che mi sentissi disorientato ritornando dove tutto era iniziato. Fosse solo anche per piangere.  

Da qualche parte i tuoi amici comunicano tramite i loro stessi ricordi. NY). La prima volta che ascoltai “Like a Rolling Stone ”Sentii la magia e la portai a casa La rigirai e la feci mia Ma non fu mai così bello come la prima volta La poesia fuoriusciva dalla sua lingua Come Hank Williams che mastica una gomma Chiedendomi “Come ci si sente. (Twisted Road - Neil Young). 



            Non è necessario picchiarci!”, gli gridai, “non abbiamo alcuna ragione per batterci”. Ma lui con un balzo felino in avanti mi piombò addosso e mi colpì con un gancio sinistro. Mentre perdevo l’equilibrio riuscii a mollargli un calcione che lo centrò in pieno petto. Traballò e cademmo insieme a terra. Quel giorno fui molto più lesto di lui nel rialzarmi e bloccarlo, tenendogli un ginocchio sul torace che quasi lo soffocavo. Evil batté la mano sul selciato due volte per dirmi che si arrendeva, e fu solo allora che abbandonai la presa. Era diventato paonazzo e ci volle qualche minuto per riprendersi. Dopo mi guardò e sorridendomi mi disse “adesso possiamo essere anche amici”.



            “La polizia ti vuole parlare”, mi informò Badit, venendo a prendermi nella casa abbandonata dove solitamente giocavamo a poker.“Non mi sto mica nascondendo”, gli replicai, “non ho nulla da temere”. Ma ancora non sapevo cosa stesse avvenendo. Salimmo sulla sua macchina e ci dirigemmo al comando. Durante il tragitto mi raccontò che Evil era stato fermato in un posto di blocco mentre tornava da lavoro e che nel bagagliaio dell’auto era stato ritrovato un borsone pieno di roba. La cosa non mi tornava per niente. Non era il tipo da fare certe cose. E poi, perché rischiare cosi tanto? Ci doveva essere dell’altro, pensai, gettando la sigaretta dal finestrino dell’auto. Quando stavamo per arrivare fu per caso che vidi Mario sulla macchina posteggiato qualche isolato prima.

Su alcune strade ho volato Su alcune strade mi sono schiantato Su alcune strade ho dormito Su alcune strade sono tornato Su alcune strade ho corso Su alcune strade mi sono fermato Giù per alcune strade ho camminato Su alcune strade mi sono perso (Loose Change - Neil Young). 



            Mario aveva perso i genitori in un incidente stradale quando aveva solo sei anni. Sua sorella Iolanda, che allora era già maggiorenne e lavorava presso l’unica fabbrica che c’era in quella zona, accettò di crescerlo. Ripeteva che non se la sentiva di affidarlo ai servizi sociali o di farlo rinchiudere in qualche istituto. I suoi genitori, che la guardavano dal cielo, l’avrebbero aiutata, pensava. Abitavamo nello stesso stabile e mia madre, che era stata amica della sua, durante le ore in cui Iolanda era impegnata con il lavoro, si prestava ad accudire quel bambino come fosse un figlio suo. Me lo trovavo sempre per casa, ma non avendo alcuna affinità tra noi finivamo sempre per darcele di santa ragione. Diffidavo di lui, aveva scatti di rabbia incontrollabile e alla minima provocazione combinava un putiferio. Le persone attribuivano quel suo modo di fare al trauma che aveva subito. Ma, per come la vedevo, sarebbe stato in quel modo anche senza quel tragico evento. Una vera testa di cazzo, rancoroso e malvagio, che sapeva camuffarsi ad arte ed era capace di qualunque azione pur di ottenere ciò che desiderava. Anche se percepivo che in qualche modo di me aveva timore. 

Passeggiando con il Diavolo su una strada tortuosa ascoltando i Dead alla radio quella musica d'altri tempi mi leniva l'anima Se mai arriverò a casa mi darò alla pazza gioia Mi darò alla pazza gioia (Twisted Road - Neil Young).



            Si sa che sistemare certe cose è sempre difficile e costa sempre molto caro. Quando ci si trova immischiati con la polizia non sai mai come andrà a finire. E siccome la verità delle cose non la conosce nessuno, avevo imparato a sospettare della luce e persino della notte. Quando entrai nell’ufficio dell’ispettore mi bastò guardare Evil dritto negli occhi per leggervi la più cupa delle disperazioni. “Il suo amico”, mi grugnii a muso duro il poliziotto, “afferma che ieri la macchina c’è l’ha avuta lei tutto il giorno. “Sono sicuro che avrà argomenti per spiegarmi cosa ci faceva quel borsone nell’auto”. continuò il piedipiatti, “dato che sempre il suo amico afferma di non saperne nulla” e lo affermò con un sorrisino che non faceva presagire niente di buono. Quel tizio non stava cercando la verità, ma solo qualcuno che lo salvasse da essa. Avevo varcato la soglia del comando di polizia, credendo di sapere come erano andate le cose. E per Evil era messa davvero male. Guardai lo zelante servitore dello stato e dissi che avrei rilasciato una confessione davanti al mio avvocato. Il Vites fu rintracciato da Blackswan, un nostro amico, verso le sei del pomeriggio in un bar del centro. Giusto il tempo di farsi una doccia gelata per mandare via qualche linea di sbornia e con quella faccia di tenebre e nebbia che si ritrovava sbucò in ufficio. Era vestito con un jeans nero e una giacca grigio scuro di due taglie più grandi e sfoggiava una maglietta con impressa la faccia di Bob Dylan.

Ti prendono a sassate quando cerchi di andare a casa Ti prendono a sassate quando te ne stai tutto solo Ma io non voglio sentirmi così solo Dovremmo esser tutti presi a sassate (Rainy Day Women N.12&35 - Bob Dylan).

 Evil era l’unico del nostro gruppo ad avere studiato. Dopo la laurea era stato subito assunto da un’importante società di telecomunicazioni con una mansione di assoluto rilievo. Nonostante ciò, aveva continuato a vivere nel quartiere. Mio padre, che era un netturbino, l’appartamentino dove abitavo lo comprò grazie al suo interessamento. Evil lo fece accedere ad un mutuo bancario garantendo il credito con la sua firma e la sua busta paga. E quando, qualche anno dopo, papà morì per un infarto fulminante, fu lui a saldare tutte le rate del mutuo senza chiedermi mai nulla indietro. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, gli dovevo un favore. Non c’era dubbio che dei due ero io quello che aveva meno da perdere. Durante il processo il Vites fu davvero abile a battersi in quel covo di corrotti e massoni che sono qualche volta i giudici e avvocati. Riuscì a farmi ridurre la condanna a otto anni anziché i dodici richiesti dal pubblico ministero, un uomo spocchioso e pieno di sè, uno che non ti guardava mai dritto negli occhi. In seguito mi fu comunicato che tutte le spese processuali e l’onorario dell’avvocato erano stati pagati da un anonimo.  

Non serve a nulla scappare E non c’è più tempo per restare Ora mi accorgo che sono così confuso Non c’è più tempo e so che mi sto perdendo (Burned - Neil Young).




            Sparpagliando i ricordi, mi chiesi che cosa restava di quel gruppo di sognatori. Che erano i miei amici d’infanzia. Dov’erano finiti Elle, Nella, Francesco, Gianni, Lucien, Viktor, Giacinta e tutti gli altri? Ma anche quella gente di cui avevo dimenticato i nomi, i sorrisi, le cortesie. I ricordi, se li lasci andare per troppo tempo e non li rigiri, si trasformano e se ne vanno in malora e possono diventare disgustosi trasudando egoismi, superbie, falsità. Si imputridiscono come le cose e le persone e si spengono per sempre. Mia madre era morta al mio quarto anno di carcere ed era l’unica a sapere della mia innocenza. Ma non per questo ero contento, in qualche modo mi sentivo colpevole ugualmente. Sapevo anche che avevo lasciato che tutto andasse avanti fino a sfracellarsi nella notte. 



            La strada era silenziosa e piena di ombre. Un cane nel cortiletto di una casa mi abbaiò ferocemente. Non si vedeva neanche una macchina e gli spacciatori sembravano svaniti nel nulla. Camminavo e potevo sentire i televisori accesi nelle case e le radio che trasmettevano musica, insieme alle risate della gente e alle loro bestemmie. Svoltai l’angolo e lo vidi lì davanti, sulle scale dello stabile. Mario indossava dei jeans e una camicia nera con i pois beige. L’avevo pensato mille volte questo incontro, l’avevo ricamato nella mia mente ma, adesso che si stava avverando, non provavo più nulla di quello che credevo avessi conservato per questo momento. Non c’era più odio, disprezzo, rabbia, dentro di me. In un attimo era tutto svanito. Più ci avvicinavamo e più mi rendevo conto che aveva l’aria triste. Era dimagrito ma era vivo. E’ per uno come lui era davvero una fortuna. Quando fummo faccia a faccia abbassò lo sguardo in terra e mi salutò. “Che succede?”, gli chiesi. “Volevo parlarti, ti stavo aspettando, lo sapevo che arrivavi oggi. Ho contato i giorni, le ore, gli anni, per poterti finalmente parlare ma anche rivedere. Se la cosa ti fa stare meglio puoi anche picchiarmi o uccidermi, fai come meglio credi, non te lo impedirò, ma non sono più quella testa di cazzo come tu mi dicevi di essere”. Lo guardai ed era lì che tremava sotto quel cielo ombroso. “Non ho voglia di uccidere nessuno”, replicai, “forse all’inizio lo avrei anche fatto ma adesso non ha più nessuna importanza. Adesso cosa vuoi che m’importi del resto del mondo?” Un vento gelido si alzò sulle nostre teste e lui continuò. “Ogni giorno sono andato da mamma Angela per farmi perdonare per averti messo nei guai. E anche quando è morta ho continuato a farlo. E’ vero, l’ho messo io quel borsone nel bagagliaio e questo tu lo hai sempre saputo. Mi serviva una macchina pulita per il trasporto”, continuò, “e quando ho visto l’auto di Evil posteggiata sotto casa non ci ho pensato due volte ad usarla”. Parlava a bassa voce a monosillabi, sembrava insicuro come un uomo che ha paura. “Ok!”, tagliai corto, “fin qui so già tutto, ma mi manca un pezzo di questa storia. Perché l’hai venduto alla polizia Mario, perché?”. “Dopo aver sistemato il borsone sono sceso al bar per bere qualcosa ed è li che ho visto Evil con Laura che si stavano baciando. Io l’amavo Laura e quando quella sera li ho visti insieme ho perso la testa. Ho pensato che sarei affondato ma loro sarebbero venuti insieme a me. Il poliziotto del comando stava sul mio libro paga. Non c’è voluto molto a organizzare la trappola. Poi quando sei entrato in scena tu le cose sono cambiate. Ma tornare indietro come sai non si può. Ho provato a farlo ma lo sbirro mi disse che avrebbe ucciso tua madre se mi fossi azzardato solo a muovere un dito. Il denaro lo sai è la morte della lealtà. Gli facevo guadagnare una montagna di quattrini e gli servivo fuori, non in galera”.  

Finestre blu dietro le stelle Luna gialla al sorgere Grandi uccelli volano attraverso il cielo Gettando ombre sui nostri occhi Ci lasciano Inermi, inermi, inermi (Helpless - Neil Young).



            Andai su per le scale con la testa che mi girava ed entrai in casa.  Non c’era un filo di polvere. Iolanda teneva ordinato come faceva mia madre. Anche lei aspettava che io tornassi. Me lo aveva detto Mario insieme ad un mucchio di altre cose prima che lo lasciassi da solo in piedi sotto la luce del lampione. Era stato lui a pagare le spese del processo e l’avvocato, ed aveva ricomprato il furgone e la licenza di ambulante che era finita all’asta. Aveva chiuso con il passato lavorando sodo anche per me. Aveva diviso equamente i guadagni e la mia parte era conservata nel mobiletto della mia stanza dentro una busta marrone. Posai il borsone sul tavolo della cucina e mi ficcai sotto la doccia. Ma anche dopo non mi sentivo né rinfrescato, né rinvigorito. Ero solo confuso e anche arrabbiato con me stesso. Lo avevo perdonato da tanto tempo, solo che non lo sapevo.



            La mattina seguente andai al cimitero e portai ai miei genitori delle margherite bianche. Dopo, camminai senza meta su e giù per il quartiere. Comunque la mettevo, non potevo cambiare le cose ma potevo cambiare qualcosa. Mario era partito svantaggiato e un'altra possibilità come a tutti noi gli toccava. Verso le sei del pomeriggio suonai alla porta di Evil ma non mi aprì. Sentivo la musica provenire da dentro casa, suonai ancora ma niente. Presi le chiavi che un giorno lui stesso mi diede dicendomi “non si sa mai” ed entrai. Era seduto sul divano e con la musica ad alto volume non mi udì giungere e quando mi scorse nella stanza saltò su come una molla e ci abbracciammo. Raccolsi il telecomando dal divano e abbassai il volume dello stereo. “Devo parlarti Evil, devo raccontarti come sono andate le cose quel giorno”. “Non ti dannare l’anima, Toni. Io e te lo sappiamo che si scivola, si sbanda, si cade nell’alcool, nelle droghe e non si arriva a niente. Ieri sera è venuto Mario e ci ha raccontato tutto. Adesso davvero questa storia è un capitolo chiuso”. Dopo prese una scatola e me la porse: “Stamattina mentre andavo a lavoro ti ho comprato una stecca di Marlboro georgiane e una copia nuova di zecca di Blonde On Blonde. Ora rilassati ché tra un po’ con Laura arriverà il vecchio Jack Daniels, insieme a tutti gli altri ragazzi. Bentornato a casa Toni”.  

Nessuno ti può toccare ora Ma io posso toccarti ora Sei invisibile Hai troppi segreti Lo ha detto Bob Dylan Qualcosa del genere Un giorno troverai quello che stai cercando Un giorno troverai quello che stai cercando (Bandit - Neil Young)



Bartolo Federico