C'è sempre un fiume nella
mia vita. Se fossi un fiume scorrerei nelle vene di tutti quei vagabondi del
Dharma rimasti solitari e innocenti, incastrati in un viaggio senza tempo. E’
una vecchia foto questa e per di più' in bianco e nero. Ma è la migliore che
io conosca. Molto meglio di tutto quest’ottimismo tecnologico, di cui si va
fieri. Adesso ve lo dico. Questo fiume è come quello che un giorno si è preso
tutto di me, che prima di diventare un simbolo del mio passato, è invece una
fotografia del mio presente. Io che vivo nei sogni dei poveri ne sono certo. Questo
fiume mi porterà lontano tra quelle strade americane, quelle strette e
polverose, sconce e maldestre. Quelle cui nessuno presta attenzione. Strade
dove è difficile guidare ed anche pericoloso attraversare, con quei bagagli
che uno si porta appresso. Ho con me i miei ricordi che ho spolverato dalla
sabbia del deserto. So che per molti queste canzoni saranno solo un simbolo desueto e
spoglio. Una nostalgia senza senso. Ma come recitava quel vecchio slogan “ogni miglio è un magnifico
miglio, ogni strada un nastro di velluto”. Continuano a piacermi le cose che
cambiano lentamente, i piccoli centri, e quell’atmosfera appiccicosa del sud.
E’ ancora lì che al tramonto ti puoi sedere e fumarti un sigaro, guardare l’orizzonte, e dondolarti ozioso su una sbilenca rocking chair. Ho affittato una traballante Buick del 78, adesso me né andrò vagando giorno e notte, nelle terre di nessuno.
Bartolo Federico
Molto bello vedere cambiare lentamente le cose, con i loro ritmi..Più si corre e meno si vive.
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