domenica 2 ottobre 2016

Ballata Di Un Uomo Solo


Continuavo a tremare e non era una questione di freddo. Mi sono ripreso poco a poco, fin quando non sono riuscito a fermarmi, e  accendermi una sigaretta. Alle cinque del mattino mi sono guardato in una vetrina, non ho visto niente dietro lo specchio.  Solo una faccia grigia come quella passeggiata che avevo fatto in preda al panico. Una passeggiata triste come un fondo di bottiglia. Ma quelle memorie venute dal sottosuolo mi avevano riportato a galla vecchie ferite, sogni infranti, cicatrici,  e rumori di ogni tipo.  Alle volte conta quello che non hai fatto, più di quello che hai fatto. Ricordarmelo mi aveva messo in moto una miriade di cose, che non ero riuscito a governare. Ma la paura si sa è una brutta bestia, ti blocca, ti tiene a testa in giù, non ti fa respirare. Ti sbatte nel vento e ti fa stare da solo, pieno zeppo di pregiudizi. Il mattino è arrivato come un ospite indesiderato, accompagnato da una pioggerellina  lenta e fastidiosa. Quando sono rientrato a casa mi sono seduto sul bordo del letto,e ho canticchiato un blues, pieno zeppo di sospiri e ansie. Ho acceso la piccola caffettiera e l'odore del caffè mi ha confortato. Mi sentivo logoro, come un vecchio disco consumato per le troppe volte che ha suonato.  Dallo scaffale ne ho preso uno qualunque l'ho sfilato dalla copertina e l'ho adagiato sul piatto. Ho guardato le mie mani lunghe e nodose, senza pensare a nulla.  Il cellulare ha squillato più volte. Non ho risposto. E' un mondo che non capisco, un mondo fatto di gente pronta a vendersi di fronte ai ricchi. Un mondo che prende a calci nel culo i poveri, gli sfigati, i sognatori. Chiunque voglia navigare al contrario. E' difficile  quando anche la giustizia è venduta al miglior offerente, starci sopra. C'è poco da sperare. Almeno per chi come me  in qualche modo ha perso.  Ma non si può resistere a lungo o quanto si vorrebbe. Ho sentito una malinconia invadermi, ed era come l'eco di una nuova melodia. Così ho ascoltato e riascoltato quel blues dentro di me, mi sono imbevuto di ogni nota e della sua struggente amarezza. E prima che me ne accorgessi, la notte ha allungato la sua mano. Senza dire una parola.

Bartolo Federico 


2 commenti:

  1. Ciao fratello, è un piacere assoluto "essere imbevuti di note" qui a casa tua. Ottimi davvero anche questi Warhaus (ho subito recuperato il disco).
    Noto che anche tu hai subito l'epurazione dei link da parte di mr.blogspot. A me è successa la stessa cosa e ora sto provando a rimettere l'elenco dei blog amici e gli altri link.
    Un salutone!

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    1. Si Brò tutto sparito, manco fosse Silvan blogspot. un abbraccio.

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