Ho sempre l’inquietudine in corpo che mi perseguita. Anche quella
domenica mattina avvolto nella calura di un mese di luglio bislacco mi chiedevo
il perché di quel dolore che era calato all’improvviso. Per non essere avvistati
ce ne stiamo accucciati dentro i nostri recinti di rose odorose. Ci sentiamo al
sicuro nascosti come bestie nelle tane. Così lui si annida in tutta
tranquillità e quando all’improvviso spunta si prende gioco di noi. Alle volte basterebbe
uno squillo, un grido ,una bestemmia per trasalire, per drizzare le orecchie. Ma,
come il diavolo, è sempre in vantaggio e le cose prendono da subito una brutta
piega. Vi saluto, signori e signore, sono arrivato, che il divertimento abbia
inizio. E allora si fa il possibile per ritrovarsi ma la pallina sbanda e il
tempo e lo spazio si restringono. Ha una voce greve questo signore e ti attacca
con certi accordi che ti scuotono come un fuscello. Anche se sei grande e
grosso. Nick d’un tratto aveva cominciato a vomitare sangue nero. La testa gli
prese a girare vorticosamente e sudava un sudore acidulo che gli inzuppò la
camicia. Reggendosi da un appiglio qualunque cercò di tenersi in piedi, e con
uno sforzo sovrumano, lentamente, si adagiò in terra. Si sentì intontito, come
se gli avessero sparato dei colpi di cannone a distanza ravvicinata e si chiese
cosa diavolo gli stesse capitando. “Come si chiama signore?” La voce del medico
del 118 che qualcuno aveva prontamente chiamato lo restituì al giorno. Non riusciva
a capire, gli sembrava di avere bussato ad un porta dove c’era una piccola fila,
una decina di persone in tutto che con un certo ordine e con delle carte in
mano aspettavano di essere chiamate da un uomo che seduto dietro un tavolo
scriveva al computer. Ma adesso era sdraiato su un ambulanza e sfrecciava
veloce verso l’ospedale.
Io
sono un povero viandante sconosciuto.
Viaggio attraverso un mondo di guai.
Non c'è malattia, fatica, né pericolo. In quella
terra luminosa in cui vado. (Wayfaring Stranger- Tradidional)
La festa era finita ed erano andati tutti
via, così me ne restai da solo in cucina a bere e a fumare. Rimuginai che non
m’importava di questo mondo marcio, che si è lasciato fregare da un nugolo di politicanti
di bassa fattura, massoni e mafiosi. Tutta gente che non salta un pasto. Al
manicomio ci finiscono quasi sempre i sani di mente e i teneri di cuore. E
anche quelli che hanno preso sul serio i poeti e le canzoni. In questo sporco mondo
contano solo i soldi e, se ti scovano senza, sei bello e fottuto. E’ per questo che hanno messo in giro le guardie.
Gli servono per ripulire le strade da rapinatori, drogati, sfrattati, esodati e
da giovani senza lavoro. Tutte persone che il lurido sistema ha vomitato. Gli
sbirri devono prestare attenzione che questi esseri immondi non vadano troppo
in malora, che non puzzino troppo e inizino a dare fuoco alle città. Non sia
mai che i loro capi sentano cattivi odori mentre giocano a dama bevendo
champagne. D’altronde, anche i loro pupi televisivi sono stati ben addestrati, si
danno un gran da fare queste marionette per assecondare i loro padrini
politici. Blaterano da quell’inutile mezzo che è la televisione che bisogna
fidarsi dei propri leaders politici, incutono timore e usano le armi della
bugia per generare terrore nell’opinione pubblica. Si sa com’è che funziona. Se
ripeti spesso una menzogna alla fine questa diverrà la verità. Sono dei beceri figli
di puttana, pericolosi come la peste bubbonica!! E allora per non capitolare
del tutto non ci resta che regalare il cuore al rock’n’roll. Quello stralunato
e infettato dal blues e dal folk, che evoca i fantasmi del Mississippi, i riti
voodoo è Lou Reed. Quello suonato da Gordon Gano e le sue Femmine Violente. Un
rock che è una sferzata di resistenza, una botta d’energia. Come l’odore dei
peperoni fritti e ripieni di mollica che cucinava mia madre la domenica di buon
mattino, mentre le campane della chiesa rintoccavano nel villaggio. L’odore che
diffondevano per la casa bastava ad inebriarti il cervello e ti rendeva felice
di esistere per la goduria. Ma allora il pranzo della festa era un vero
banchetto, con i nonni, gli zii e i cugini. Tutti riuniti stretti stretti intorno
al tavolo grande del soggiorno a mangiare, bere e fare un casino della madonna.
Potete
anche sbattere e frantumare Se vi fa sentire meglio Potete anche dimenarvi e
urlare Buttare fuori tutto Ma non ingannerete i figli della rivoluzione No, non ingannerete i
figli della rivoluzione No no no (Children Of Revolution-(TRex)-Violent Femmes)
La
nostra società è fondata su basi false. Bisognerebbe ribaltare tutto e rifare
il mondo in modo che tutti quanti avessero un buon tenore di vita. Si dovrebbe fare in modo che la gente non fosse
costretta ad arrabattarsi in cerca di un lavoro mal pagato e la vita non si
tramutasse in un brutto viaggio. Il mio nuovo vicino di casa Gustavo Antonio
Falco, sul terrazzino adiacente al mio se ne stava appollaiato su una poltroncina
di vimini consumata dal tempo e dal sole. Sorseggiava un boccale di birra a
buon mercato, di quelle che non fanno la schiuma neanche se le agiti per un’ora
di seguito, e di tanto in tanto si toccava il ciuffo sorridendomi. Se ne stava
lì tranquillo con il suo gatto Bèbert, che si strusciava contento tra le sue gambe.
Era un tipo strambo come c’è ne sono molti, ma aveva dalla sua una somiglianza con Willy De Ville che quando lo
conobbi giocò subito a suo favore. Mi piaceva ascoltarlo, e parlare con lui non
era mai banale, e sapeva bene come funzionavano le cose dentro quella gabbia di
matti che è il mondo.
Ho
indossato le mie scarpe blu scamosciate e sono salito sull'aereo. sono
atterrato nella terra dei Delta Blues, nel bel mezzo di un acquazzone .W.C.
Handy - non guardarmi dall'alto al basso si, ho un biglietto di prima classe ma
sono triste come solo un ragazzo può essere. Poi passeggio a Memphis passeggio
a piedi, qualche metro fuori Beale. Passeggiando a Memphis ma sento davvero
quello che sto sentendo? (Walking In Memphis - Marc Cohn)
Successe
un po’ per caso ma un giorno, non ricordo quando, mi arrivò un disco di un
certo Tav Falco’s, dal titolo Behind the Magnolia Curtain. In
quei solchi si strascicavano stralunati
rock’n’roll che il tizio suonava insieme ai Panther Burns (che non è altro che
il nome di una famosa piantagione del Tennessee) come fino a quel giorno io non
ne avevo mai sentito. Nessun presupposto di successo aveva quel disco se non la
fierezza di fare ballare i fuori dal branco in giacca di pelle e brillantina,
con coltelli a serramanico nascosti negli stivali. Gente che bazzicava i locali
più malfamati della città. Sin dal primo ascolto si fiuta subito il suo
smisurato amore per il blues del Delta e per il ragazzo di Tupelo. Anche se la
freccia migliore è la presenza alla chitarra di Alex Chilton. Un lupo sghembo di
quelli inafferrabili con il pelo lucente e la faccia triste. Perché da sempre
con il diavolo nel cuore. Capirete che con questi tizi dentro casa per un po’
di tempo non è che abbia più dormito tutta la notte.
Home of the
brave, land of the free. I don't wanna be mistreated by no bourgeoisie. Lord,
in a bourgeois town. Uhm, the bourgeois town. I got the bourgeois blues. Gonna spread the news all around. (Bourgeois Blues - Leadbelly)
Se
sei bravo a fare il tuo mestiere, proseguì Gustavo Antonio, stanne certo che
avrai un sacco di nemici che non vedranno l’ora di vederti cadere. Ti tengono
in gabbia in mille modi, con mille preoccupazioni, con l’affitto da pagare, le
bollette, la rata della macchina. Ti rendono docile sin dalla prima infanzia,
prosciugandoti l’esistenza con le loro cazzate. Ma la vita diventa interessante
quando sbanda, quando va su è giù per i tornanti. E poi, facci caso, la prima cosa che un governo fa
non appena eletto è tagliare i fondi alla scuola e alla cultura. Ci provano
piacere questi energumeni perché sanno di non avere bisogno di persone pensanti,
ma d’ignoranti per proliferare. Sono talmente
diabolici che hanno creato i peccati, che è un buon modo per tenere a bada gli
uomini. Tutto quello che dà piacere è vizio ed è blasfemo. E in questa lista ci
hanno messo anche il rock’n’roll. Ancora oggi, dopo tanto tempo, c’è chi
abbocca alle loro fandonie e purtroppo sono in tanti. Troppi. Comunque anche il
più furbo tra noi non potrà sfuggire del tutto alle loro trappole, ai loro
trabocchetti. Questa è gente che si muove nell’illegalità travestita da
legalità, è abituata a nascondersi, conosce i peggiori trucchi ed è solo con le
proprie stesse armi che va combattuta. Per come la vedo, non basta più protestare,
ci vuole dell’altro per sovvertire il sistema. Però non chiedermi cosa perché anche
se ho una mia idea non te la dirò. Uomini liberi ne conosco pochi, ma quando li
incontro li distinguo. C’è qualcosa di speciale in loro. Accarezzò con delicatezza
il gatto, si alzò dalla poltroncina e senza aggiungere altro scomparve dentro
casa.
Mi dicevano che eri sporco
e non vedo alcuna sporcizia. Mi dicevano che eri forte, divertente, ed io non
provo alcun male. Mi raccontavano che tu eri un criminale, ma nessuno vede
crimini. Dicevano che avrei avuto bisogno delle loro luridi prigioni, ma adoro
il modo in cui non mi lasci tempo. Esisti e portami a casa, non possiamo girare
in lungo e in largo, esisti e portami a casa (Be And Bring Me Home- Roky
Erikson)
Zero
virgola cinque milligrammi di acido lisergico in soluzione. Tre gocce, un
sorso. Si siede e aspetta nella stanza del suo laboratorio di ricerche
farmaceutiche. E’ il pomeriggio del 19 aprile 1943. Albert Hofmann ha appena
ingerito per curiosità la prima dose di LSD della storia. Non sa ancora che durante
gli anni sessanta saranno in molti a usare quella sostanza. Poeti, sognatori,
musicisti, pittori, scrittori e una miriade di giovani eccitati e pronti per andare
a sentire e a vedere cose che l’occhio umano non ha mai visto. Un viaggio nella
psiche, finalmente libera da qualsiasi inibizione, che lo scrittore intellettuale
inglese Aldous Huxley definì in un saggio come un tragitto verso le porte della
percezione. LSD al contrario della coca, dell’eroina, del crack, non produce dipendenza.
Anche se non si possono fare molti trip in tempi ravvicinati, perché smette
semplicemente di fare effetto. Questo fu uno dei motivi per cui le mafie non si
sono mai interessate a questa droga. I 13th Floor Elevators, la band del chitarrista texano Roky
Erikson nel 1965, con il loro disco d’esordio, The Psychedelic Sounds of,
furono Il primo gruppo che usò il termine psichedelico in un disco di rock.
Nell’anno 2010 a sorpresa è uscito True Love Cast Out All Evil, un disco dove
Roky Erikson è accompagnato dalla band folk rock degli Okkervil River. E’ un
disco bellissimo che fa il paio con un altro suo capolavoro, Easter Everywhere,
uscito nel lontano 1967, quando era ancora insieme ai 13th Floor Elevators. Tra
amore e redenzione, è una passione struggente per la vita. queste canzoni ci
raccontano l’esistenza di un uomo che, pur tra ricoveri in ospedali
psichiatrici e carceri di massima sicurezza, tra caos interiore e dolore, non
ha perso il suo soffio vitale che mette a nudo in maniera disarmante come se
fosse da solo davanti a uno specchio e, per come lo fa, è davvero commovente.
E’ un viaggio psichedelico, True Love Cast Out All Evil, senza nessuna pasticca
da sciogliere che ti fa allargare l’anima per cercare cose che non sono
spiegabili. Che ti porta a scoprire sensazioni nuove con le quali entrare
finalmente in contatto. Perché è l’uomo, viaggiando dentro se stesso, che con
il suo sguardo restringe o allarga l’universo.
Guardai
la sveglia a led poggiata sul comodino. Erano le quattro e dodici del mattino avevo
dormito un sonno agitato, costretto ad inseguire i pensieri che si
accavalcavano come onde tumultuose nella mia mente. Bisognerebbe adattarsi per
vivere. Dormire almeno dodici ore difilato e sarebbe quasi fatta. Ne sono
certo. Ma a me questo non è mai riuscito di farlo. Il sole stava sorgendo, lo
osservavo seduto in cucina davanti a una tazza di caffè mentre Bèbert, disteso
sul terrazzino, dormiva placidamente che sembrava fosse morto. Dall’altra parte
della strada ad una trentina di metri qualcuno aveva aperto le finestre e poi
le aveva richiuse. Mi sembrava uno di quei giorni muti, morti, cupi. Non mi era
difficile immaginare cosa stesse facendo la gente a quell’ora del mattino. Pensai
a Nick e mi sentii triste e sconsolato.
Bartolo Federico