Rientrai in casa e bevvi un sorso a canna dalla bottiglia di gin che era
riversa sul tavolo della cucina. Afferrai dallo scaffale nel reparto operai
della musica “Willy And The Poor Boys” dei “Creedence Clearwater Revival”,
anno 1969. Tirai un altro sorso a canna e cominciai a sentirmi
meglio. La musica, da subito, mi catapultò sulle sponde del grande fiume che
attraversa l’America, mentre la voce di John Fogerty, lacerata e colma
d’anima, mi travolgeva. Quella voce, che pare sia sempre sul punto di
spezzarsi, sprigiona un’energia e una passione che ti afferrano le pareti dello
stomaco, facendotele arricciare. C’è tutto in quelle semplici canzoni: voglia
di vivere, di combattere e fierezza di essere duri e puri. Tutte cose che
quelli come me non sentono più da molto tempo ormai. Persone che avevano
confidato nel potere magico della musica per crearsi l’esistenza. Che su tre
accordi hanno adagiato i propri sogni, e con molta probabilità hanno perso più
di un occasione nella vita. Che sul treno dei finti sorrisi non ci sono mai
voluti salire per restare fedele a se stessi. Persone che hanno pianto come
bambini, con l’angoscia nel cuore, cozzando la testa contro le pareti del
mondo. Uomini che si sono trascinati nel buio della notte. E che, sbandati e
confusi, non hanno trovato più la strada di casa.
“My my, ehi ehi, il rock and roll è qui e ci resterà. E’ meglio bruciare
fino in fondo,che dissolversi nel nulla. My my ,ehi ehi. E’ uscire dal blu ed
entrare nel nero. Ti danno questo, ma paghi per quello. E una volta che sei
andato non puoi più tornare. Quando sei uscito dal blu. Ed entrato nel nero.”MY
MY, EHI EHI” (OUT OF THE BLUE)- Neil Young-
Sono poche le cose che ci legano al passato, ma alla fine sono proprio
quelle che fanno più male. Mi sdraiai sul letto, nella penombra con un
bicchiere sul petto, ascoltando “Live Rust” di Neil Young, anno 1979.
Un doppio album dal vivo registrato nel 1978 al Cow Palace di San
Francisco, dove Young con la sua chitarra acustica prima si
scioglie dentro le sue ballate dolenti e, poi, insieme ai Crazy
Horse, dà vita ad un set elettrico ad alta intensità emotiva: Like A
Hurricane, Cortez The Killer, My My Hey Hey, Cinnamon Girl, Powderfinger, sono
proiettili devastanti che mi hanno lasciato segni profondi sulla pelle, sui
nervi, nella pancia dell’anima. Almeno fin quando non è sopraggiunta la
rassegnazione. Live Rust è il disco con cui mi avvicinai a questo pazzo furioso
che fin li avevo tenuto a debita distanza. Perché ero giovane e ribelle,
e i Clash erano il mio unico credo. La sua musica, in quei giorni, era
il punto di riferimento di una generazione che in qualche modo consideravo già
vecchia. Ma era nella natura delle cose e della vita dovermi incrociare con
quest’uomo. Un inquieto sognatore notturno, la cui esistenza è costellata di
fantasmi.“Quando lei se ne andò, lui morì, ma continuò a fingersi vivo.
Quando lo vedrai, capirai che niente può liberarlo. Fatti da parte, cedigli
strada: è il solitario.(The Loner). Sdraiato sul letto pensai
a Luisa e al suo corpo caldo e vibrante mentre facevamo l’amore. Mi sentii come
se avessi lasciato le mie tracce sul bagnasciuga, e al mio ritorno non c’era
più nulla.( Uscendo Dal Blu Ed Entrando Nel Nero tratto da : Viaggiatori Nella Notte)
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