Quando aprì gli occhi lo
sguardo di Johnny Cash mi osservò severo. Nella parete in bella mostra c’era
ancora quel suo vecchio poster. Anche se ingiallito e logoro, non lo avevo mai
tolto. Il sonno era stato tortuoso, e il dolore che mi corrodeva era divampato
travolgendomi. Quasi meccanicamente attivai lo stereo. "No No
Blues" partì sbilenca come un saluto sotto la pioggia. S’incuneò in
una stradina laterale del cuore di quelle strette e buie, e sparì. La notte
era fredda, e la solitudine mi aiutava a capire. Mi alzai dal divano e mi
versai da bere. Raccolsi da terra il libro che il mio amico Evil mi
aveva inviato (e che qualche giorno prima avevo trovato nella buca della
posta) e lo riposi sullo scaffale. Un piccolo libriccino, un manuale, che
parlava di musica rock. Di poesia, di quelle piccole cose che ancora hanno un
senso. Almeno per me. Vecchi sogni di rock’n’roll che in qualche modo il tempo
ha inaridito. Ma l’amore vince sempre su tutto. Sappiatelo. Un giorno era
uscito sotto la pioggia battente andando a cercarne di nuovi. Di quelli che ti
fanno sentire solo e impaurito. Di colpo tutte le sue memorie gli ritornarono
alla mente. Come quel bacio che lei gli aveva mollato sotto la luce di quel
lampione. Sì fu quella sera, che s'innamorò perdutamente di lei. Da allora non
riusciva più a dormire. Con quella sensazione di solitudine che lo inquietava,
la notte era un girarsi e rigirasi nel letto. Così quasi per caso, aveva
cominciato a scrivere quel libretto. Un atto di fede per quel rock ormai
invisibile ai più. Come un mucchio di altre cose. La coerenza per dirne
una. Abbiamo ancora bisogno di un rock impaziente e schizofrenico, con le
ginocchia raschiate e doloranti. Un rock che imbocchi nuovamente la cattiva
strada. Guidato da quella luna piena di cicatrici, rimasta ormai da
sola a penzolare nel cielo. Perché le cose più belle sono quelle che sogniamo,
e che mai avremo. Non era stato il suo anno migliore, il cambiamento lo aveva
spaventato e la sua anima sanguinava. Aveva provato a cancellare il suo
ricordo, ma non sempre ci riesci. Anche se hai una bottiglia
di whiskey accanto. Gli piaceva un sacco quando gli toccava i
capelli se solo lei lo avesse saputo. Adesso però di fronte all’invisibile, si sentiva sperduto. Ma aveva accettato la sfida e continuò a scrivere.
Finche non sentì nuovamente quella mano e quelle melodie, che sono nate dalla
sofferenza degli uomini. Bruciando di desiderio sperò che le cose tornassero
come prima, trasformandolo in un uomo nuovo. Ma in cuor suo sapeva che non
era più possibile. Nel nastro della sua memoria riascoltò qualcosa che era
rimasto inciso, e che gli risuonava in continuazione. Non sapendo da che parte
girarsi, lasciò che il rimpianto si prendesse una parte di lui. Poi una sera
con la bocca spalancata e un piccolo perfido sorriso, si accorse
che quel manuale che scarabocchiava, dava una nuova speranza al
rock’n’roll. Ma anche a lui. Lo aiutava a riportare quello che amava sui
binari della tensione, dello scontro. Avvertiva lontano, ma anche vicino, il
suono di quel rock litigioso che digrignava i denti. Che suonava duro, tosto,
infrangibile. Ma anche sconclusionato e pacifico. Quel rock che amava la
strada, la ferrovia, i vagabondi. L'ultima vera resistenza al
potere. La mano sinistra del diavolo. È difficile trascrivere le proprie
emozioni. Ma adesso c'era abbastanza luce, per fare un po' di
chiarezza. Solo la musica alla fine riesce a confortarti. Come andrà a finire
nessuno lo sa. Siamo solo noi che lasciamo che le cose accadano. -Ma di che
cazzo stai parlando - mi disse il barista. Sei strafatto o ti sei bevuto il
cervello? Non alzai neanche lo sguardo su di lui. Sorrisi a me stesso,
allargando le braccia. In questo mondo d'invisibili c’è sempre una ragione per
tutto. Ma lasciatemelo dire. Solo i pazzi hanno sogni più belli del
rock’n’roll. Solo i pazzi.
Bartolo Federico
Aaah...ragazzi, questo é un omaggio apprezzatissimo.
RispondiEliminaed é vero: da tempo c'é qualcosa di sbagliato, forse non nella musica quanto nel "mio rapporto" con la musica... Ma per non lasciare perdere...ecco il rock invisibile.
grazie
un abbraccio a tutti...