Ehi grandissima testa di minchia, lo vuoi alzare quel
cazzo di volume, di quella fottuta radio. Non lo senti che il Re del
rock’n’roll sta cantando.
”Spider Murphy suonava il sassofono tenore, Little
Joe soffiava nel trombone. Il batterista dell’Illinois faceva crash, boom,
bang, l’intera sezione ritmica era “The Purple Gang”.Forza! Balliamo il
rock, tutti insieme, balliamo il rock. L’intera prigione stava ballando il
Jailhouse rock.”
Quando ero ragazzino mio nonno mi faceva tirare di box
perché aveva paura che potessi diventare ricchione. Mi faceva schiattare di
fatica in quella palestra. Io però glielo dicevo: “nonno a me le femmine mi
piaccionooo!” Ma lui niente, non mi ascoltava, dovevo stare li a tirare
cazzotti in quel cazzo di sacco duro come una pietra. Alla fine le nocche delle
mani mi facevano talmente male che non potevo neanche tenere le posate per
mangiare. Poi però arrivò il giorno in cui lo ringraziai per tutto quel
sudore che mi aveva fatto gettare.
Elvis aveva assorbito troppi generi musicali e non si
riusciva a trovare una direzione precisa. Modulava il canto ogni giorno in
maniera diversa. Alle volte cantava come fosse un bluesman di strada, altre
come un cantante country, altre ancora come un crooner. L’idea di base era
quella di fondere tutti quegli stili che Elvis aveva incamerato e farli
maturare in qualcosa di nuovo. Ma con tutto l’impegno profuso non si riusciva a
cavare nulla di buono. Alla fine Sam decise di gettare la spugna. Fu in quel
preciso momento che il destino bussò alla porta. Elvis lo convinse a
provare un pezzo che gli piaceva particolarmente, un brano che il bluesman
Arthur Big Boy Cudrup aveva inciso dieci anni prima. La canzone si chiamava
That’s All Right Mama.”Beh, mamma me l’aveva detto, E me l’aveva detto anche
papà,“Figliolo, quella ragazza con cui te la stai spassando Non va bene per
te.”
La pioggia sferzante
mi colpi in pieno. Mi infilai sull’auto e scivolai lungo la strada deserta. Mi
sentivo ostile con il mondo ed ero arrabbiato con me stesso per non aver visto
le cose come andavano per non essermi fermato prima a ragionare. Prima che
restassi solo come un cane bastardo. I miei figli con ragione non ne volevano
sapere più di me e non li potevo biasimare, avrei fatto lo stesso anch’io se
mio padre si fosse comportato come avevo fatto io con loro. Ma ero anche troppo
orgoglioso per chiedere scusa. Avevo lasciato molto tempo fa la mia casa, ed
abitavo in un vecchio motel. Non m’importava più di niente, neanche di morire.
Ma a Maria avevo scritto un sacco di lettere d’amore che non gli avevo mai
spedito. Erano tutte raccolte dentro un piccolo bauletto di legno che era
appartenuto a mia madre. Chissà forse un giorno le leggerà pensai
Perché non si può vivere come la si pensa,
ma bisogna fare esattamente il contrario? Perché non si può vivere tutti
insieme ed essere ciascuno quel che è? Guardai fuori dalla finestra senza
vedere niente, restando in piedi fino al mattino. Tutto era andato in malora.
Ma quando c’era Maria… non c’era niente di più bello. Bevvi una lunga sorsata
di whisky. Tirai la tenda della finestra e mi sedetti sulla poltrona ad
aspettare che finalmente mi venisse a prendere.
Le ultime esibizioni di Elvis furono una serie di
concerti tenutesi a Las Vegas nel giugno del 1977. Esiste un
filmato in cui il Re canta seduto al pianoforte Unchained Melody, è sudato, stanco ma sorride alla vita,
sorride a chiunque lo tocchi, come solo lui sapeva fare. Canta con passione
anche se il suo fisico è tormentato dai farmaci, ma il suo grande e generoso
cuore dà tutto quello che ha per rendere felice il suo pubblico, anche
quando intona per l’ultima volta Are you
lonesome tognight. ( Uomini In Bilico tratto da Viaggiatori Nella Notte)
Grande post! Amo vedere Elvis, che è da sempre il mio artista preferito nei blog altrui, in special modo quando sono belli come il tuo, che ho scoperto pochi giorni fa. Un unico appunto ad un racconto che ho trovato davvero coinvolgente: l'ultimo giro di concerti di Elvis, quello del giugno 1977, fu un tour vero e proprio, inaugurato a Springfield il 17 e concluso il 26 ad Indianapolis. Nello specifico, Unchained Melody è tratta dallo spettacolo del 21 giugno a Rapid City. Ancora complimenti, a presto!
RispondiEliminaGrazie a te Roberto. La mia semplificazione in "l'ultimo giro" è solo il mio stile, che non vuole essere quello del giornalista musicale, per cercare di raccontare in un altro modo il rock.grazie davvero per i complimenti che fanno sempre bene.
RispondiEliminaChe Dio lo abbia in gloria! (ma poteva chiamarlo a sé un po' prima, tanto per evitargli gli ultimi tormentati anni di vita)
RispondiEliminaPost strepitoso, come sempre...è una goduria leggere le tue parole.
C'è un un racconto da qualche parte nella mia testa .Sto aspettando quello spiraglio di luce, per iniziare a scrivere di quel giorno, quando il conduttore del Tg1 disse che il Re mori'. Ant tu sei troppo buono con me. grazie
RispondiEliminaQuando passo da te è come sentire subito una sferzata di musica che mi assale , calda, suadente , inimitable..
RispondiEliminaChe post meravigliosi..dei piccoli libri, pezzi di vita che ti si incollano al cervello..
Sei adorabile amico mio!
Nella, non ho parole per ringraziarti.
RispondiEliminaMi bastano i tuoi scritti amico mio caro+++++++
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