martedì 8 aprile 2014

Un Dolore Dietro Agli Occhi.

Alle volte la vita è davvero complicata, pur rompendosi in brandelli quel faro di luce pare che resti sempre acceso sulle nostre piccole miserie. La radio stava per trasmettere musica per i perdenti, così annunciò lo speaker che prosegui dichiarando che quella notte era a tutti loro dedicata. Facciadiluna strizzò gli occhi per non farsi sopraffare dal sonno e accelerò leggermente. If you ever change your mind. About leavin', leavin' me behind. Oh, oh, bring it to me. Bring your sweet lovin'. Bring it on home to me, oh yeah.
La camera dell’hotel Imperial era come quella di tante pensioni a buon mercato sparse per il mondo. Un letto di legno con la formica marrone scorticata e annerita dal tempo. Una lampadina sotto un paralume di lamierino e un armadio di legno lo stesso colore del letto. Si accomodò sulla sedia e si accese una sigaretta. Poi si tolse il cappello. Non mi serve la tua compassione chi fugge dice che le strade non sono più per i sognatori I cacciatori di taglie e i fantasmi che vendono ricordi vogliono anche loro una possibilità
            Dischiuse gli occhi in preda agli incubi che era ancora in quella stanza orribile con la luce della lampada accesa. L’aveva sognata che lo accoltellava, aveva visto le sue mani e la lama del coltello trafiggerlo. Il suo vestito si era macchiato del sangue che davanti usciva copioso dal suo ventre. Lei continuava a fissarlo con quegli occhi freddi aspettando solo di sferragli il colpo di grazia. Erano stati insieme molte volte, avevano fatto l’amore in maniera selvaggia, e anche feroce, fino a perdersi. Ma la paura gioca brutti scherzi e riesce a trasformare due amanti in perfetti estranei. Quello era il suo unico amore, un amore alla rovescia. Era una solitudine senza fine, la loro.
Dopo un po’ l’amore, come molte altre cose, finisce di ardere, rimuginò azionando la manovella dello sciacquone del bagno e guardando l’acqua scendere giù nel buco nero. Prima di rimettersi a letto, inghiottì un lungo sorso di bourbon dalla fiaschetta. L’alcol era la sua cintura di sicurezza, il suo antidoto per il panico. Solo che andando avanti in quel modo alla fine la sua mente si era annebbiata e non sapeva più come distinguere i sogni dalla realtà. Restò riverso sul letto  in preda alla confusione senza arrivare in alcun modo a fare chiarezza dentro di sè. La radiolina accesa sembrava che gli stesse parlando e tastandogli il polso con il sax di John Coltrane che suonava Violets for Your Furs. All’improvviso ti aggrappi ad una speranza, ad una nuova possibilità di salvezza. Non tutti lo sanno ma, mentre si affonda, si continua a nuotare muovendo spasmodicamente i piedi e spostandosi dal nulla verso il nulla. È banale dirlo, ma nasciamo come moriamo, sempre soli.
  Lei si era girata per andarsene quando aveva capito di che pasta era fatto. Lui l’afferrò da dietro le spalle, ma era come un gesto di preghiera, di supplica, affinché non andasse via. Un tentativo di tenere con sè l’unica persona che avrebbe potuto salvarlo. Erano due strade che si erano incrociate e per un po’ diventate una cosa sola. Ma quella maledetta paura li aveva separati. Quella paura di non farcela, di dovere giustificare sempre tutto e tutti, si era trasformata in rabbia e man mano in odio.Riempì il bicchiere fino a tre quarti. La radio a pile sempre accesa sul comodino borbottava un blues di John Lee Hooker. L’avevano visto insieme quel film di Jean-Luc Godard Fino All’Ultimo Respiro, uno dei titoli mitici della Nouvelle Vogue. Gli era sembrato di assomigliare a Michel Poiccard, il protagonista. Un pazzo che per sopravvivere si era tuffato nella notte mescolando realtà e sogni. Una vita che aveva un doppio fondo, di chi vuol vivere senza limiti e si spinge sempre oltre fino ad azzerarsi. Proprio come era successo a lui.
 Sul rettilineo il posto di blocco della polizia era ben visibile. Facciadiluna scrutò il cartello per capire dove si trovasse. Era nuovamente pronto a colpire senza esitazione. Proseguì a rilento fino che non arrivò a cento metri da loro. Quando gli intimarono di fermarsi afferrò la pistola e, brillando di pioggia, diede gas.
(Facciadiluna tratto da: Viaggiatori Nella Notte)


4 commenti:

  1. Lo sciacquone, l'effetto dell'acqua sull'amore, che finisce di ardere... Poi il bourbon, un liquido diverso per metterci una pietra sopra. Quanto scrivi rende perfettamente l'idea. Splendido pezzo.

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  2. Robi, se mi mandi un recapito ti mando una copia del libro.
    puoi scrivermi a bartolofederico@alice.it ciao

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  3. L'affascinazione del racconto, il viverlo e l'accompagnarlo con la scelta di queste musiche che a me, personalmente, arrivano dritte al cuore..
    Questo è talento!
    +++++++

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  4. te lo dico sempre Nella che tu sei troppo buona con me .un abbraccio

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