Non riuscivo più a dormire. Da tempo il mio sonno era intermittente e leggero.
Avevo acceso la radiolina portatile che era appoggiata sul pavimento al minimo
del volume, e fissavo il soffitto nella penombra. Aspettavo con gli occhi
sbarrati il sorgere del giorno. Stavo fermo immobile su quella branda ascoltando
i rumori che provenivano dalla notte chiusa fuori. Mentre con le mie contese combattevo una dura battaglia, mi sentivo
rattrappito e dolente cercando di chiudere quei conti che non si finiscono mai di pagare. In quella città che non mi cercava più, mi toccava uscire. Piovigginava.
Ho acceso una sigaretta e ho preso a camminare. Era un modo per farci pace. Non avevo nessun blues in testa ma solo dei giri armonici di
chitarra intensi e ficcanti, che si andavano a saldare direttamente con le mie
paranoie. Ha smesso di piovere e le strade sono rimaste solitarie e gelide. Ho tirato fuori un sospiro inquieto. Mi sembrò di essere finito dentro Marquee Moon, una canzone dei Television. Ad un tratto un vento spigoloso mi ha
costretto ad abbottonarmi il giubbino, ed ad alzare il bavero. Ma non avevo nessuna
fretta e neanche una direzione da seguire. Questo è il vantaggio che hai quando
non ti aspetta più nessuno. Ti puoi prendere tutto il tempo che vuoi. Nel silenzio non c'era spazio per molte cose. Pero' non mi sentivo di fargliene una colpa. La vita è fragile, vulnerabile. Si può avere bisogno di tante cose che tu non sei in grado di donare.
Premure, dolcezze. Psycho Killer cantavano i Talking Heads. Siamo sempre in affanno senza una ragione precisa, corriamo dietro cose
inutili e fasulle. Poi restiamo da soli delusi e colmi di tristezza, per tutte le promesse non mantenute e le false speranze, che abbiamo alimentato.
Sono rientrato in casa ero stanco e spaesato. Ma non avevo bisogno di nulla. Sul
comodino la sveglia segnava le quattro e quarantacinque del mattino. Ho acceso
la luce della lampada e mi sono seduto sulla poltroncina di velluto. In sottofondo
ho riascoltato le sue parole pronunciate con voce greve e sorda. Ho riflettuto
e ho confessato le mie paure. Ma ormai era troppo tardi. Mi sono coricato ho
acceso la radiolina portatile che era appoggiata sul pavimento al minimo del
volume, e ho fissato il soffitto. Nella penombra non aspettavo nessuno.
Toccante...
RispondiEliminaL'amore è una cosa faticosa. è tutta colpa Chris Forsyth & The Solar Motel Band, se sono venute fuori queste righe. Ciao fratello
RispondiEliminaL'amore è confusione..
RispondiEliminaAnche quello Hyde. sinuoso e potente
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