Le canzoni erano immagini che sarebbero
diventate familiari a chiunque avesse avuto meno di trent’anni. Avevano l’aria
minacciosa accompagnate com’erano da quel suono selvaggio, e da quel canto
disperato. Rappresentavano tutti quelli che avevano passato un’infanzia
difficile, trascorsa nei centri sociali e nei ghetti, in mezzo a spacciatori di
crack e genitori in crisi di astinenza. Oh dottore fa un freddo cane qui fuori.
Alle volte mi vengono dei blues che sono come un risucchio. Otto. Mi dia un
piccolo consiglio dottore, una medicina per le mie noie, un soffio, un’elica,
un sasso. Ho cercato in giro una via d’uscita, un riparo, con le mani dietro la
schiena. Sono tornato sanguinante insieme al rock'n'roll. In quella stanza l’aria
era impregnata di fumo di sigarette e spinelli. Si suonava musica imperfetta, trascurata, spesso
indecifrabile. È
questo però che la rende migliore. Il rock quando è
sincero, colpisce allo stomaco, come un blues del delta. White and Lazy. Li hanno cacciati a
calci in culo, mentre vomitavano la loro rabbia mista a quel desiderio di
ricerca dell’anima. Fateli entrare il resto verrà da se. Dissolvenza.
Bartolo Federico
Splendido, fratello, splendido...
RispondiEliminaGrandi i Replacements
We are the sons of no one, bastards of young. Not the daughters and the sons.
Elimina