Certo ogni strada è stata già percorsa, ma avventurarsi tra
questi solchi è come tornare a casa. Ho sentito
dentro di me quel vecchio orgoglio di appartenere a quel popolo di diseredati, visionari, ormai pieni di polvere e ragnatele. È
stato un ritorno in grande stile tra quella gente che come Steve Earle, Greg Allman, ha donato per sempre il cuore al rock’n’roll.
Non ho più fretta adesso, non come c’è l’avevo ieri che stavo sempre sulla corda delle cose. La mia camminata è lenta (niente a che vedere con Gary Cooper) ma nonostante questo, cerco d'inseguire quello che
passa su quella linea blu. Che non è altro che la linea di demarcazione tra il mio mondo, e
quello messo in scena da quel piccolo ometto. E’ come il giorno del
ringraziamento questo, ha qualcosa che mi appartiene. Da ragazzo senza le parole e la musica di quei
fuorilegge, sarei diventato un'altra persona. Loro mi hanno dato una mano in quegli anni bui, duri, forse più di adesso. Me li ricordo bene quei giorni.
La noia, le carcasse d’auto bruciate lungo il torrente, (che era il mio fiume) bottiglie di birra vuote, lucertole e zanzare. Tanta desolazione. Mi sentivo
smarrito come un bambino lasciato da solo in mezzo al nulla, ma avevo con me il
rock’n’roll. Quella musica che mi diceva di andare, di mettermi in movimento,
di provare a lasciare una traccia su quell’asfalto sciupato dal sole. L’automobile nel mattino sfilava veloce, avevo il finestrino abbassato e la calura mi
avvolgeva il corpo e la mente. In fondo al rettilineo c’era la libertà, la mia libertà. Ci andavo incontro a tutta velocità mentre succhiavo disperazione
da quella testardaggine che non mi abbandona mai. Avevo il cuore e gli occhi
coperti di sabbia, d’illusioni, ma mi sentivo vivo anche nella sconfitta,
perché ballavo la vita con la musica
più bella che avessi mai potuto
ascoltare. Con queste canzoni, sono tornato nei luoghi dove ho quasi palpato la felicità. Non è la stessa cosa lo so bene, ma
in fondo in fondo, li ho ritrovati quasi tutti quei sogni, anche se adesso mi appaiono
attorcigliati e raggrinziti, anneriti, qualcuno pure talmente acciaccato da non muoversi piu'. Al supermercato ho comprato una scatola
di birra da sei, ho messo in moto la mia auto, e mi sono infilato dentro una
strada sterrata come fosse una backstreet d’America. Ho introdotto quel cd ed
era come se sentissi una ballata evergreen, che andava in rotazione continua. In un’ora di viaggio mi sono
lasciato dietro un mucchio di cose, che mi facevano sentire come non avrei mai
sospettato. Ho guidato senza meta aspettando che le stelle uscissero. Poi quando
le ho viste nel cielo insieme a tutte quelle anime semplici perdute nel grande ventre del mondo, ho pianto di gioia.
Bartolo Federico
Grande questo Chris Stapleton, sai a volte mi chiedo in che mondo ho vissuto negli ultimi anni: nonostante l'enorme abbuffata di musica di tutti i generi possibili e immaginabile mi sono sfuggite tante leccornie per i timpani...ma meno male ci pensi tu. Grazie fratello!
RispondiEliminaEh si, in fondo al rettilineo ci dovrebbe essere la libertà.
Ci dovrebbe essere,hai detto bene. Ma in quei giorni ci credevo,eccome se ci credevo. Forse anche adesso ci credo ancora. Questa è la musica che portano con me,la musica che Zambo mi ha fatto amare con le sue parole,con la sua passione. Alla fine è come il giorno del ringraziamento questo, senza di lui molti di noi sarebbero stati ancora più' soli di quello che eravamo. Laggiu' ai margini della città.Ciao fratello
RispondiEliminaBeh, forse è il caso di crederci ancora. Ci si vede ai confini del mondo, bro', prima o poi...
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