Queste
canzoni sono cantate da un sopravvissuto. Uno che è stato dentro l’inferno di
alcool, cocaina ed eroina. Uno che non è morto solo per caso, o per fortuna,
fate voi. Canzoni che disturberanno la quiete in cui vi siete bellamente
ritirati con le vostre convinzioni, le vostre certezze. Che vi metteranno a disagio.
Canzoni balbettanti, nude, crude, suonate come sono uscite da quell’angolo di
cuore che non è esploso, solo per fortuna, nel bel mezzo della notte. Se siete amanti
dell’estetica lasciate stare. Qui c’è solo un uomo con i suoi fantasmi e la voce traballante, che finalmente riesce a guardare il suo dolore. Bob è uno che ha tirato troppo la corda della vita e intanto che urlava, si
aggrappava al rock’n’roll e al piano di Thelonious Monk. Era come una bagnarola
bucata. Imbarcava acqua da tutti i lati e andava affondo, vomitando le
sue pene, nelle notti fredde e solitarie. Ha camminato su e giù per la strada, non trovando niente che gli somigliasse un po'. E la domanda che si faceva era sempre la stessa. Non
capiva che quello che gli capitava era tutto dentro di se. Sono una ferita
sanguinante queste canzoni. Sono il tempo che aspetta. Un delirio che
bisognava necessariamente strappare al buio. Come hanno fatto a suo tempo anche Johnny Thunders (Hurt Me) e Roky Erickson (The Holiday Inn Tapes). Canzoni perfette per chi invecchiando ha la faccia brutta e ripugnante dei suoi fallimenti, delle sue condanne.
“See That My Grave Is Kept Clean” un blues terrificante di Blind Lemon Jefferson apre questo disco, e per la prima volta suona come un ritorno. Un ritorno alla vita. Non ci tiene nessuno a sapere la verità. Tutto si compra
con le menzogne, la mediocrità. L'aveva riconosciuto l'amore in una tromba di luce. Quando stava per cedere alle sue paure, tutto gli è parso più' chiaro. L'amore è tutto ciò che c’è. Anche questa è una rivelazione.
Bartolo
Federico
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