lunedì 9 novembre 2015

Canzoni Semplici (per una semplice sensazione)

Mi alzai e spensi la luce. Era venuto il tempo di ricominciare da qualche altra parte. Molte cose di me erano sparite, portate via da quel vento spigoloso che mi soffiava dietro. Cose che conservavo pigiate dentro la mia ingenuità di vagabondo dell’anima, di romantico coglione. Amori, separazioni, addii. Rancori e bestemmie. Guardai il mio vecchio cappello ammaccato e logoro, con cui avevo brindato e ballato a quell’ultimo “Fandango. E quel passato s’iniettò nuovamente nel petto e mintenerii, come quelle ballate country cantate da Lyle Lovett in Pontiac. Mi aveva afferrato all’improvviso quello strano disagio, che mi accompagna ogni qualvolta ho bisogno di cambiamenti. E anche se solo nella mia mente, ho ripreso a scrutare la pazza strada. La mia amica del cuore. L’ho sempre saputo che le scelte che rendono un uomo libero, sono quelle che si pagano a caro prezzo. Ma ero arrivato alla fine di un percorso, e l’unica possibilità, era quella di ricominciare daccapo. Alcuni luoghi non erano più la stessa cosa. Adesso dovevo  accompagnare il mio mutamento. Il prima e l’oggi. La vita è complicata. Ma quello che cercavo era solo polvere e sole. Le mie visioni, i miei deserti, le mie miserie, li avrei tenuti con me. La nostalgia? No quella no. L’avrei presa e gettata da qualche parte. Sgommando l’avrei lasciata a logorarsi da sola. In un angolo sperduto del mondo. E allora anche se stavo fermo, imboccai  quella strada secondaria che finiva nel nulla. Senza mai voltarmi indietro.


Bartolo Federico




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