Ci sono un mucchio di cose che mi somigliano in questo disco.
Cose che mi sono portato in giro nella notte, strette al cuore. I confini
perduti, gli orizzonti mai raggiunti, il buio e la tristezza che ti coccola
come fosse tua madre. La strada, i jukebox, i cinema di periferia, la pioggia
che ti bagna le labbra, e una stella cadente che ad averla non fa mai
male. Ti meravigliano queste canzoni per quel piglio bastardo che hanno dentro,
mentre suonano quei due tre accordi che hanno fatto grande il rock’n’roll.
Questo è il posto dove dormono gli angeli, quando il diavolo è in cerca
della sua bottiglia di liquore, e tu ti sei infilato in un vecchio motel con la
testa piena di sogni, inzuppato di malinconia. E quando nella notte
ti risvegli da quel sonno senza pace e scruti fuori dalla finestra, li vedi
nascosti nelle ombre i fuggiaschi alla Jesse James, correre su quelle strade
secondarie. Uomini costretti a viaggiare sottovento e nella melma, per
salvarsi la vita. È una città maledetta, questa. Specie se hai fatto
il pieno di amarezza e le cose possono solo peggiorare. Allora te ne vai
dove qualcuno possa ascoltare i battiti del tuo cuore. Lo avverti fin dentro le
ossa che queste canzoni sono casa tua. E anche se le nuvole hanno coperto il
cielo, non hai più bisogno di nessuno. Steso nel buio hai messo queste melodie
sotto il cappello, ed è a loro che svelerai i tuoi segreti battendo un
bicchiere sul tavolo. Schizzando in strada con quel tuono nel cuore e gli
occhi che brillano, non avrai più rimorsi, né paure. Ma fin quando le
ferite non si saranno rimarginate, non tornerai più nella parte buia
dell'oscurità, senza questa rosa rossa.
Bartolo Federico
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