Sputò via la cicca che spense schiacciandola con la punta
dello stivale. Stava alla finestra, dietro il vetro polveroso, e
guardava la vecchia ferrovia in disuso. Tutto intorno regnava il
silenzio, ma gli sembrò di vedere qualcosa e schiacciò la faccia nel
vetro freddo. Di notte i vagabondi si nascondevano da quelle parti.
Rannicchiati sulla terra fredda, con il corpo che gli doleva, sentivano i
crampi alle gambe e alla schiena mentre aspettavano che il treno merci
passasse per saltarci su. Gli erano sempre piaciuti i vagabondi perché
anche lui, come loro, amava guardare le nuvole che se ne andavano senza
meta nel cielo. Uomini dimenticati, quelli, che probabilmente avevano la
colpa di avere il cuore al posto giusto. Uomini che celavano storie
incredibili e conoscevano quelle ballate antiche che parlavano di
banditi buoni come il pane, di ferrovie e di quanto era duro il mondo
con la povera gente. Amava quelle canzoni, lo facevano sentire
orgoglioso di ciò che era diventato. Il buon Dio li abbia in gloria i
vagabondi, pensò.(Scarpe Volanti tratto da: Vagabondi Nella Notte)
Hai vinto un premio (è una cazzata ma non è uno spam, vai a Cassetti)
RispondiEliminahttp://cassetticonfusi.blogspot.com/2014/03/premio-liebster-award-god-bless-child.html