Quando non hai più niente da
perdere puoi incominciare da dove vuoi. La strada è lì che aspetta. Memphis
Slim lo aveva cantato che ”devi piangere un poco, morire un poco”
per capire cos’è il blues. Colpi di pistola, bottiglie di bourbon, case
abbandonate, desolazione, vecchi bar, cocci di vetro, viali alberati, muri
scrostati. Polvere e cielo. Chitarre da due soldi, melodie soffocate in un lamento
notturno. Due monetine, una è per te, una è per i sogni. Tre anni bastarono a
Lemon Jefferson per diventare uno dei musicisti più importanti del country
blues. Un centinaio di titoli, registrati tra il 1926 e il 1929, lo
fecero assurgere a cantante di successo nell’America dei neri insieme alle
regine di quel tempo Bessie Smith, Gertrude
Rainey e Ida Cox. Fu anche il primo, insieme a Gertrude Rainey, a
figurare sull’etichetta dei suoi dischi. Pur cieco, Lemon Jefferson trovò
sempre la strada di casa, ma non la notte in cui si perse in una tormenta di neve e
mori. Di lui ci restano le sue canzoni e quell’unica foto arrivata fino ai
nostri giorni che ci mostra un uomo robusto di età indefinibile con gli
occhialini da vista su due pupille agghiacciate dal buio
.
La sera dopo il mio arrivo me ne sono andato per come
sono arrivato, da quel motel e dal signor Charles, un vero uomo bianco del sud,
uno con una voce tremenda, che ogni volta che apriva bocca sparava cazzate. Glielo
dissi sull’uscio della porta prima di sparire. “Quando ti viene il blues è il
cuore che parla; veda di trovarlo da
qualche parte, il suo, signor Charles! Perché io questa notte ho una stella nel
cielo che mi segue, che brilla. E, nascosti da qualche parte nell’oscurità, ci
sono pure due occhi che mi guardano e mi
fanno luce. E se la luna è nel rigagnolo, io non ho paura, signor Charles! No,
non ho paura, c’è il cieco Lemon Jefferson accanto a me”. (Soffia Vento Soffia(la luna è nel rigagnolo) Tratto da: Viaggiatori Nella Notte)
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